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Meloni a Firenze: "La Toscana è contendibile, la libereremo dal guinzaglio della sinistra"

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Giorgia Meloni Giorgia Meloni © Alessia Benelli
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Il leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ieri ha fatto tappa in Toscana: la mattina è stata a Firenze mentre nel pomeriggio si è recata assieme al candidato governatore Susanna Ceccardi davanti alla sede di Cap per denunciare le presunte irregolarità nella maxi gara regionale del trasporto pubblico che è oggetto di un'inchiesta.

Meloni, accompagnata dai candidati consiglieri regionali Paolo Marcheschi e Francesco Torselli, ha incontrato i gioiellieri di Ponte Vecchio e poi ha tenuto una conferenza stampa in piazza della Signoria. Dopo si è recata al museo degli Uffizi in cui ha parlato con il direttore delle Gallerie Eike Schmidt.

"Questa regione merita molto di più, è perfettamente contendibile, non esistono roccaforti, esistono progetti concreti", ha detto il presidente di Fratelli d'Italia. Meloni ha poi criticato duramente l'infelice uscita del candidato governatore di centrosinistra Eugenio Giani che ha detto "Ceccardi è una candidata al guinzaglio di Salvini".

"La trovo una frase tremendamente infelice e che purtroppo tradisce un'idea che certa sinistra ha del ruolo delle donne in politica - ha affermato la deputata - a me pare che sia la Toscana al guinzaglio della sinistra, e noi toglieremo a questa regione il guinzaglio del potere consolidato della sinistra e torneremo a farla correre libera che è quello di cui ha bisogno. A sinistra fanno tantissima retorica sulla presenza femminile - ha aggiunto - però poi l'unico presidente donna candidato in queste regionali ce l'ha il centrodestra. L'unico leader donna di un partito ce l'ha il centrodestra".

La leader di Fratelli d'Italia è apparsa fiduciosa (forte dagli ultimi sondaggi elettorali che danno Ceccardi a meno due punti rispetto a Giani) sulla possibilità del centrodestra di strappare voti a sinistra per vincere le Regionali in Toscana. È questa la convinzione che emerge rispondendo a una domanda nel corso di un appuntamento elettorale a Firenze: "Siamo in un'era postideologica - ha detto - e le persone non votano sulla loro base di partenza. Guardo molto all'elettorato storico di sinistra, incontro tanti elettori di sinistra in crisi di identità e che oggi si sente più rappresentato da Fdi. Non sono gli elettori, ma è la sinistra che ha una crisi di identità e che sta dalla parte dei grandi potentati".

E poi ha attaccato di petto la gestione della pandemia da parte del centrosinistra: "Sulla sanita' mi piacerebbe che il presidente della Regione Rossi rispondesse alla domanda che abbiamo fatto su quanti siano i cittadini che si sono contagiati da Covid negli ospedali e nelle Rsa, e mi piacerebbe che il candidato Giani rispondesse su cosa intende fare con la riforma delle sanita' del 2015".



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