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La parola ai residenti: "Noi la discarica del luna park del comune"

Alla vigilia di un nuovo week non si spengono ma anzi si alzano i numeri

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L'alba sul sagrato di Piazza Santo Spirito L'alba sul sagrato di Piazza Santo Spirito © N.c.
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"Sabato 7.23. Si affoga nell'urina e nei bicchieri da cocktail di un'altra notte alcolica da inferno". Sono questi i messaggi accorati che arrivano in redazione all'alba di sabato mattina dai residenti esasperati da un'altra notte insonne. La prima dopo il nuovo tentativo di metterci una pezza da parte del Comitato provinciale per il controllo e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Laura Lega con il cardinale Giuseppe Betori, il sindaco di Firenze Dario Nardella, l'Assessore comunale Andrea Vannucci, il soprintendente all'Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Andrea Pessina, i vertici provinciali delle forze dell'ordine e il comandante della polizia municipale di Firenze.

Sostanzialmente da questo vertice esce oltre al rinvio di una decisione su ulteriori restrizioni relative alla vendita da asporto di alcolici e superalcolici, in accordo con le associazioni di categoria l'installazione di bagni chimici nelle zone cittadine più frequentate, previa valutazione con il sovrintendente circa la loro collocazione.

Commenti pesantissimi per una soluzione che pare un rimedio peggiore del male. "I bagni non risolvono ma anzi ampliano il problema sia per il cattivo odore che per l'inquinamento ambientale e abuso in zona sottoposta a vincolo paesaggistico di fronte o accanto a basiliche monumentali e palazzi vincolati dalle Belle Arti.
Non siamo la discarica del luna park creato dall'Amministrazione in Santo Spirito per lasciare lo status quo a solo ed esclusivo vantaggio degli esercenti venditori di alcol fino alle 2.00"

I residenti chiedono poche cose ma chiare. "Chiusura dei locali venditori di alcolici alle 24.00 divieto di vendita di asporto in qualsiasi contenitore e vigilanza sull'attuazione delle norme".
E 'proprio la prolungata vendita di alcolici fino alle 2.00 e l'asporto a loro dire la causa di sosta e transito di migliaia di persone appiccicate tra loro a bere e spacciare. Tutto questo porta come conseguenza degrado, molestie ai passanti che rientrano nelle loro abitazionii, rumore roboante, vandalismo e spaccio di sostanze stupefacenti sotto gli occhi di tutti.

"I bagni chimici non risolvono alcunchè anzi ampliano il problema con cattivo odore da terzo mondo che infesta e ammorba e di fatto autorizza lo sballo perpetuo ai danni dei cittadini e dei monumenti. Il bagno chimico è la provocazione aggiuntiva di un'amministrazione incapace o meglio, volutamente decisa a non volere una limitazione della devastazione di giovani e non: un non proteggere il patrimonio pubblico e privato della città e non voler tutelare in alcun modo dei residenti e quindi non voler prendere il toro per le corna. Un'amministrazione che invece di rimuovere la causa dell'alimentazione di più aggrappandosi agli specchi e deturpando ancora di più una città deturpata e tradita. Quando l'orinatoio sarà abbellito da orrendi bagni chimici e l'aria sarà nauseabonda quale sarà la prossima mossa dell'Amministrazione? "

Quanto all'arrivo di più agenti e ai bidoncini di Alia comparsi per questa serata non sono più teneri: "Niente bidoni sul sagrato o di fronte alla Basilica monumentale. I rinforzi? Che facciano rispettare ad avventori e commercianti le norme restrittive che noi chiediamo. Ulteriori agenti messi in piazza solo per far numero e farsi deridere dagli ubriachi non sono un deterrente. Poi via anche ai bidoni. Il centro di Firenze è tutelato dall'Unesco, è patrimonio dell'umanità e i residenti è agli organismi internazionali che si rivolgono adesso".

E chissà cosa succederà fra poche ore, primo sabato sera dopo la collocazione dei bidoncini di Alia





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