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Patrizia e Virgilio: a zonzo con due amici speciali di Firenze

Solo la zona rossa ha fermato questi due instancabili amanti di una città più bella e decorosa. Siamo stati un giorno con loro raschietto in mano a rendere Firenze migliore.

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Patrizia al lavoro Patrizia al lavoro © Nadia Fondelli
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Patrizia e Virgilio sono due eterni ragazzi che solo la zona rossa ha potuto fermare. Fino al giorno prima che scattassero i nuovi provvedimenti per il contenimento era possibile incontrarli, imperterriti e instancabili a prendersi cura di Firenze.

Di Patrizia vi abbiamo già raccontato nella nostra rubrica dove si parla dei fiorentini di oggi e di ieri. Lei è ormai da tempo un volto familiare a Campo di Marte e dintorni perché zainetto in spalla e scopa in mano si prende cura dei giardini intorno allo stadio come se fosse il salotto di casa sua.
Virgilio invece lo abbiamo conosciuto proprio ai giardini di Campo di Marte dove con Patrizia ramazzava prima di partire in sella alla sua bici con pennello e vernice al seguito per ripulire i muri della città.

Amano Firenze non solo a parole, ma coi fatti di chi si rimbocca le maniche e usa il tempo libero al servizio del decoro della città.
Li puoi incontrare con scaleo, raschietto, spazzoline e prodotti per la pulizia a togliere le vandalizzazioni dai cartelli stradali.
Una forma fastidiosa questa di vandalismo pericolosissima perché la segnaletica stradale ad altro serve. Non è certo la lavagna su cui sfogare repressioni oppure dove appiccicare pubblicità clandestina.

Un pomeriggio con loro vuol dire arricchirsi di gentilezza e apprendere lezioni di vita e civismo che paiono d'antan.
Patrizia raschia con delicatezza da mani di velluto “per non lasciare graffi” i pali infestati da appiccicumi con il suo raschietto preferito mentre Virgilio si arrampica sullo scaleo “prestato dai negozianti della zona che sempre ci ringraziano per quello che facciamo” per liberare dall'invasione grafica i cartelli stradali.
Vanno avanti instancabili fino alle tenebre precoci del tardo autunno. Solo allora Virgilio scende dallo scaleo, Patrizia ripone il raschietto nello zaino e si concedono due biscotti o una caramella di gratifica.

Cittadini attivi possiamo definirli usando un termine erudito e calzante, ma personalmente amo definirli due instancabili amici del bello.
“Amo la mia città e non posso stare mani nelle mani” sottolinea Patrizia, un passato di segretaria di direzione in una grande azienda, davanti ad ogni forma di degrado.
“Io invece non sono fiorentino – sottolinea Virgilio con il suo smaccato accento genovese – ma si figuri se dopo una vita passata da dirigente in un'azienda informatica con sedi in 18 nazione e 800 persone sotto di me mi faccio intimorire dalle scritte vandaliche di chi non sa come passare il tempo”.

Eppure solo stando con loro capisci che a sfregiare un cartello bastano pochi secondi e che restituirlo a nuova vita servono invece ore di olio di gomito.
Ma loro sorridono sempre, si gratificano con un grazie e sono felici anche quando porgono a me una delle loro caramelle.

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