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Usare gli scarti dell’industria petrolifera per i sensori laser

L'università di Firenze coinvolta nel progetto dell’Università di Genova e del Cnr di Milano. Un progetto Pivot: lo zolfo può essere riutilizzato nel campo della fotonica.

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Un nuovo progetto Un nuovo progetto © Genova24
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Utilizzare lo zolfo, prodotto di scarto dell’industria petrolifera, per sintetizzare cristalli che possono essere impiegati ad esempio nel campo del laser e dei sensori.
Una possibilità che emerge da due anni e mezzo di studi e sperimentazioni in laboratorio presentate ieri in un workshop ospitato dall’Università di Genova e a cui ha collaborato anche l'Università di Firenze.

Si apprende dalla testata Genova24 che si tratta del progetto Pivot (Polimeri a base zolfo da Inverse Vulcanization come materiali ad elevato indice di rifrazione per cristalli FoTonici planari), che propone infatti l’utilizzo dello zolfo elementare – prodotto di scarto dell’industria petrolifera – per la sintesi di nuovi polimeri ricchi in zolfo e caratterizzati da interessanti proprietà, in particolare da un indice di rifrazione particolarmente elevato, adatto per la preparazione di cristalli fotonici completamente polimerici per applicazioni innovative.
È la dimostrazione che l’utilizzo razionale di uno scarto – che diventa risorsa – può essere fonte di ispirazione e di sviluppo nel campo di tecnologie avanzate come la fotonica.

Nuove strutture polimeriche (50-80% zolfo) sono ottenibili mediante il processo innovativo di vulcanizzazione inversa (IV) dove lo zolfo fuso viene copolimerizzato con derivati vinilici di composti aromatici.
Tali polimeri inversamente vulcanizzati (IV-Ps) sono stabili e processabili, presentano indici di rifrazione molto elevati (n=1.8) e notevole trasparenza nel NIR (lunghezze d’onda delle telecomunicazioni).

Il progetto PIVOT vuole sfruttare il processo di vulcanizzazione inversa quale metodo semplice e molto promettente per utilizzare zolfo di scarto nella preparazione di nuove architetture macromolecolari per la fotonica. Variando il chimismo delle reazioni saranno sviluppati materiali funzionali caratterizzati da proprietà mirate alla realizzazione di specchi dielettrici e microcavità per dispositivi ibridi emettitori nel NIR.

Il futuro green è già qui?

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