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Le nuove misure restrittive della Toscana. Ecco cosa si può fare e cosa no

Mentre ci cercava di "interpretare" l'ordinanza della Regione Toscana che serra Pasqua e Pasquetta mentre i supermercati e i bar sono sorpresi dalla revoca dell'ordinanza antiaperitivi.

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venerdì di caos con le nuove ordinanze venerdì di caos con le nuove ordinanze © Tumisu da Pixabay
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E' stato davvero un Venerdì Santo per tanti fiorentini e toscani che nel breve volgere di alcune ore del pomeriggio si sono trovati a fare i conti con nuove ordinanze regionali e ordinanze revocate comunali.

Ore di caos e di interpretazioni diverse di norme mal scritte e poco divulgate.
Più o meno nelle stesse ore, mentre i supermercati e i bar si preparavano a serrare i reparti alcolici in nome dell'ordinanza del sindaco Nardella dei primi di marzo che gli obbligava per evitgare pericolosi assembramenti a sospendere la vendita di alcolici dalle ore 16 di venerdì, sabato e domenica arrivava una ordinanza del Presidente Regionale Giani di difficile interpetazione.

L'ordinanza 2021/00014 con cui il sindaco Nardella revocava la precedente è arrivata nella serata del 1 aprile e tanti, credendo in un pesce d'aprile non l'hanno presa in considerazione e così alle 16 di oggi è stato il caos fra supermercati che serravano ugualmente i reparti bottiglieria e bar sorpresi alla richiesta di uno Spritz.

Più o meno nelle stesse ore la Regione Toscana annunciava in un ordinanza ad hoc misure maggiormente restrittiva rispetto a quella governativa per Pasqua e Pasquetta ma nessuno capiva chi doveva fare cosa tant'è che in serata sono arrivate alcune precisazioni dell'Assessore alle attività produttive Marras.
“L’ordinanza, ribadisco, riguarda il commercio – dice Marras –, infatti, tra le attività che dovranno restare chiuse, con la sola possibilità di consegna a domicilio di generi alimentari e beni di prima necessità, sono citate le diverse tipologie di esercizi commerciali, ovvero: gli esercizi di vicinato, le medie e grandi strutture di vendita; i centri commerciali”.

“Per questo – sottolinea ancora –, le attività artigianali ed i pubblici esercizi, come panifici, ristoranti, pasticcerie, bar, rosticcerie, gelaterie, pasta fresca, ecc., non essendo ricomprese tra quelle sottoposte a chiusura, potranno continuare, anche nei giorni 4 e 5 aprile, ad esercitare l’attività come regolato dalla zona rossa nazionale e cioè, facendo sia l’asporto che la consegna a domicilio negli orari consentiti. Allo stesso modo per il commercio ambulante, che non rientra tra le categorie individuate nell’ordinanza, sono valide le regole del Dpcm. Per ribadire, ancora meglio, le prescrizioni abbiamo preparato alcune Faq”.

FAQ
Una rosticceria può fare l'asporto nei giorni di Pasqua e Pasquetta?
Sì. I ristoranti, i bar, i pub, le rosticcerie, le pasticcerie, i negozi di pasta fresca, le gelaterie, le pizzerie, i panifici, ecc. continuano ad esercitare la loro attività con le regole della zona rossa e quindi possono fare sia l’asporto che la consegna a domicilio negli orari consentiti.

Una macelleria può fare l'asporto nei giorni di Pasqua e Pasquetta?
No. I negozi di vicinato, le medie e le grandi strutture di vendita nonché i centri commerciali nei giorni di Pasqua e  Pasquetta possono fare solo la consegna a domicilio dei generi alimentari e dei beni di prima necessità.   

Nei giorni di Pasqua e Pasquetta posso andare a fare la spesa al supermercato?
No. Le medie e le grandi strutture di vendita nonché i centri commerciali possono fare solo la consegna a domicilio dei generi alimentari e dei beni di prima necessità.   

Nei giorni di Pasqua e Pasquetta i mercati di generi alimentari, piante e fiori si possono svolgere?
Sì. l'ordinanza riguardo solo il commercio in sede fissa e non il commercio ambulante.

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