OK!Firenze

Zia e nipotina morte travolte albero. Assolti in appello i vertici delle coop

Sentenza ribalta condanne inflitte in primo grado.

Abbonati subito
  • 48
assolti assolti © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

Si è concluso con due assoluzioni il processo di appello per l'omicidio colposo di Alice e Donatella Mugnaini, la bimba di 2 anni e la zia 51enne morte il 27 giugno 2014 al parco delle Cascine a Firenze dopo essere state travolte da un ramo di un albero, a causa di un cedimento improvviso.

I due assolti sono David Cappelletti, coordinatore del servizio verde urbano della cooperativa Ciclat San Marco di Firenze, incaricata di effettuare le verifiche sugli alberi, e Cesare Bagnari, direttore tecnico del consorzio Ciclat di Bologna a cui fa capo la coop fiorentina.
In primo grado erano stati condannati rispettivamente a un anno e sei mesi e a un anno di reclusione.  I familiari delle vittime, dopo aver ottenuto il risarcimento, avevano deciso di non costituirsi parte civile nel processo di secondo grado.

I giudici di primo grado avevano assolto per non aver commesso il fatto l'agronomo Filippo Petrocelli, incaricato dalla Ciclat di effettuare le verifiche sugli alberi. Per la stessa vicenda inoltre è in corso un processo di primo grado per omicidio colposo a carico di un dipendente del Comune di Firenze, responsabile delle gestione del patrimonio Verde del parco delle Cascine dal 2012 al 2014. A disporre il processo, nel gennaio del 2021, era stata la corte di appello del capoluogo toscano su richiesta della procura generale che, su istanza del legale dei familiari delle vittime, avvocato Filippo Cei, aveva impugnato la sentenza di proscioglimento del gup di Firenze risalente a giugno 2018. Anche in questo processo i familiari delle vittime hanno rinunciato a costituirsi parte civile. Secondo quanto appreso, nei mesi scorsi, dopo la condanna in primo grado dei due dirigenti della Ciclat e il rinvio a giudizio del dipendente pubblico, sia la coop che il Comune di Firenze hanno acconsentito a risarcire il danno.

Lascia un commento
stai rispondendo a