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Claudio Tasselli Confindustria: Le imprese stanno reagendo

​Claudio Tasselli, presidente Sezione Territoriale Fiorentina Nord di Confindustria Firenze, è intervenuto ai nostri microfoni per parlare dell’emergenza Coronavirus, delle sue ricadute ma anche di come uscirne.

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Claudio Tasselli Claudio Tasselli © n.c
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È facile pensare che questo sia uno dei momenti più difficili da quanto ricopre il suo incarico in Confindustria.

“Certamente perché è il periodo più difficile per tutti nessuno escluso, che mette a dura prova ogni singola persona e quindi anche le Imprese e chi le rappresenta”.

La sezione Firenze Nord raccoglie oltre 200 aziende e copre un’area che ha visto una grande espansione negli ultimi anni. Come hanno reagito le aziende? Stanno subendo contraccolpi per l’emergenza? Che cosa chiedono alle Istituzioni per superare il momento?

“La Sezione interessa i Comuni di Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Signa e Lastra a Signa, la zona che conta il maggior numero di Imprese dell’area metropolitana.Ha avuto una grande espansione nel tempo e sono previsti ulteriori investimenti produttivi che purtroppo al momento subiscono una battuta di arresto. In generale le Aziende hanno reagito bene perché in primo luogo “hanno reagito” e non si sono abbattute e in secondo luogo hanno subito compreso che devono cercare prima di tutto la salute dei propri Collaboratori e della Comunità e poi ricercare ed applicare tutte le azioni necessarie sopravvivenza fino al termine della crisi e allo stesso tempo studiare le modalità migliori per prepararsi quando sarà il momento di ripartire. Tutte stanno subendo i contraccolpi ed ognuna ha messo in atto le misure più adatte in funzione della propria dimensione e tipologia produttiva. Chi ha potuto ha utilizzato lo smart working, ad esempio la mia Impresa, altre utilizzano tutti gli strumenti previsti dalla legislazione ed altri ancora hanno mantenuto le produzioni attive adottando tutte le misure necessarie. Confindustria partecipa al tavolo Regionale dove i temi principali sono quello finanziario con i Fondi Regionali ed Europei, il Credito, le imposte, il tema Normativo e Sindacale e infine, il monitoraggio costante del fenomeno. A livello locale come Sezione Territoriale, abbiamo chiesto ai Comuni di emanare le loro eventuali disposizioni in modo chiaro e che non lasci spazi ad interpretazioni e che diano luogo ad un‘unica regia per emanare disposizioni coerenti fra i vari Comuni.

Abbiamo d’altra parte offerto la nostra massima disponibilità nell’aiutare per quanto di nostra capacità, tutte le Imprese anche non nostre associate, che avessero delle necessità specifiche. Per le nostre Imprese è attiva una task force che supporta gli associati su tutti i problemi che possono sorgere in una situazione di crisi come quella attuale”.

Si discute molto anche di come tutelare i lavoratori, soprattutto in quelle che non possono interrompere la produzione. Come vi siete mossi da questo lato?

“La salute dei Lavoratori è prioritaria ad ogni altro fattore. Abbiamo invitato tutti ad applicare le misure necessarie per la sicurezza sui luoghi di lavoro fornendo anche le procedure da seguire nei diversi casi. Come ho già detto abbiamo creato una task force nella quale la Sicurezza è uno dei temi prioritari e alla quale ogni associato può rivolgersi per cercare di risolvere i propri problemi, richiedere la rimozione di eventuali dubbi, restare a conoscenza delle migliori pratiche da porre in essere”.

Un commento sulle misure previste dal Cura Italia. È sufficiente? Dove si potrebbe implementare?

“Sono ingegnere e non un Medico ma credo che quando si dà una cura possiamo prevedere se le dosi e il tipo dei “medicinali” utilizzati sia sufficiente per la guarigione solo basandosi sulla sperimentazione o sui dati storici raccolti nei casi precedenti della malattia in cura. In questo caso la “malattia” intesa come impatto sugli aspetti economici è nuova per tutti.Nessuno credo, sia oggi in grado di sapere se la cura sarà sufficiente. Certamente è un primo passo che ci auguriamo come tutti che vada nella giusta direzione. Quello che c’è da implementare è la coscienza di tutti per il pieno rispetto delle regole ma devo dire che la risposta che come imprese stiamo fornendo è a mio avviso positiva”.

Quali settori possono rispondere meglio all’emergenza? In che modo cambia il lavoro?

“È chiaro che vi sono aree merceologiche più colpite di altre ma non parlerei di settori bensì di Imprese che possono rispondere meglio all’emergenza in quanto notiamo che a parità di settore ci sono realtà che reagiscono più efficacemente di altre. Sono quelle Imprese che hanno lavorato bene nel passato valutando i rischi del loro business e che si sono attrezzate ad affrontarli anche se certamente nessuna era preparata a questo tipo di rischio. Lei mi chiede in che modo cambierà il lavoro. Una risposta definitiva non so dargliela. So che certamente cambierà e anche in modo molto significativo. Dovremo riflettere molto, progettare nuove strade, modificare gli approcci. Penso anche che dovremo dare nuove priorità rendendosi sempre più consapevoli che un’Impresa è un soggetto che crea e distribuisce Valore e non solo economico”.


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