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Prime messe a Firenze per il Cardinale Betori e per tutte le parrocchie

300 fedeli per la prima messa dopo l'emergenza per l'Arcivescovo Betori in Cattedrale. Molti meno i fedeli nelle parrocchie della periferia. Noi abbiamo scelto di andare in una di queste

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La messa all'aperto a Badia a Ripoli La messa all'aperto a Badia a Ripoli © Laura Calamandrei
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Anche per l'Arcivescovo di Firenze oggi c'è stato il debutto della prima messa in Cattedrale dopo l'emergenza sanitaria.. 300 fedeli ad attenderlo in una Cattedrale che è parsa ancora più grande e maestosa col distanziamento sociale.

"Un mondo nuovo ci attende.
Ci ispirino i nostri padri che non si lasciarono sconfiggere dalle ricorrenti pandemie, ma da esse risorsero con frutti di progresso, di bellezza e di carità fraterna sempre nuovi. Il Signore benedica il nostro impegno" così l'arcivescovo di Firenze si è rivolto ai fedeli.

Nella navata centrale le panche sono state sostituite con sedie e posizionate a distanza. Sull'altare sacerdoti, diaconi e seminaristi hanno indossato le mascherine così come i fedeli. I sacerdoti hanno distribuito la Comunione sulle mani dei presenti dopo aver indossato i guanti e aver disinfettato la mani.
"Lo sguardo sull'oltre, - riprende Betori - che l'odierna solennità ci invita a coltivare, è anche utile a muoverci al di là dell'attuale emergenza sanitaria e a guardare alla realtà sociale ed economica verso la quale dobbiamo incamminarci, meno con lo spirito di una ripartenza, quasi che si possa ricominciare come se nulla sia accaduto, ancora meno con il respiro corto della ricerca di una sopravvivenza, che durerebbe poco, quanto piuttosto con lo sguardo coraggioso della costruzione di un cosa nuova. Non per rinnegare il nostro passato e i suoi caratteri, ma per reinterpretare quei caratteri tutti nostri nelle forme nuove che ci attendono".

"Riprendiamo oggi le celebrazioni eucaristiche domenicali con il popolo in questa cattedrale - ha detto Betori - lo facciamo con la gioia di una comunità che può tornare a condividere il cuore della sua fede; lo facciamo con responsabilità per la salute di tutti, accettando alcune limitazioni che non offuscano tuttavia l'incontro dei credenti con il mistero della Pasqua del Signore; lo facciamo portando nel cuore le morti e le sofferenze di questi giorni come pure i gesti di amore di cui molti stanno dando prova, segni nel tempo della forza della risurrezione".

Diversa e meno solenne ma altrettanto emozionante la prima messa dopo tanto tempo nelle parrocchie della città. Noi abbiamo scelto la chiesa di Badia a Ripoli per questo "debutto" e qui la messa si è celebrata all'aria aperta nel piazzale antistante la facciata della chiesa davanti a una trentina di persone. Sedie disposte a scacchiera per rispettare il distanziamento sociale, sacerdote ed altare improvvisato sotto un gazebo bianco. Guanti in mano al sacerdote e sanificazione prima della comunione e mascherina d'ordinanza per tutti. E tanta emozione per tutti


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