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Mascherine: gli edicolanti gettano la spugna causa insulti e maleducazione diffusa

Prima l'edicolante di Antella poi quello di Vingone, poi molti gli edicolanti che affidano ai social e a noi cronisti la loro delusione per la cattiva educazione di tante persone. "Non si può essere aggrediti e insultati così!"

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Ha fatto scalpore il post di ieri l'altro di un edicolante di Antella che con un lungo sfogo ha detto basta alla distribuzione delle mascherine così: “Scrivo in quanto titolare dell’edicola – ha postato su Facebook Brando, l'edicolante - Ringrazio chi ha parlato bene nei miei confronti, ma a causa delle polemiche ho già passato due mattinate da incubo, che non voglio ripetere, come me altri colleghi edicolanti, liti tra clienti, colpe all’edicolante se finiva la fornitura delle mascherine, mobbing di ogni sorta, duri commenti alla porta, oltre all’aggravio per la coda e perdita dei clienti fissi che hanno rinunciato al giornale per le code e il clima che si respirava.
Seguendo il consiglio di altre edicole avevo scritto di venire la mattina solo per acquisti e il pomeriggio per la sola mascherina – aggiunge Brando - vedo che anche questo è stato motivo di fraintendimento e polemica, nonostante l’affollamento visibile sotto gli occhi di tutti.
Per questo l'edicolante annuncia che “il servizio di distribuzione delle mascherine presso l'edicola Antella sarà annullato dopo venerdì 12. Le mascherine saranno consegnate solo il pomeriggio da lunedì a venerdì dalle 16 alle 18 e solo fino al 12, poi stop. Ringrazio chi ha avuto pazienza e buone parole per una iniziativa che poteva essere bella, ma è diventata un inferno e due mattine da dimenticare e la prossima volta ci penserò due volte prima di aderire ad altre iniziative penalizzanti come questa, dal punto di vista lavorativo, e certamente disturbante sul piano “umano”.

Quindi lo sfogo: “Del resto è un copione che era prevedibile, specialmente in questa situazione di emergenza: c’è un protocollo sicurezza da rispettare e far rispettare. Dalla fase 2 però nessuno ha più la pazienza di aspettare. L’ edicola è, mi vien da dire era, anche un luogo dove si socializza, si consiglia la pubblicazione, il libro, ma ora non è più possibile. Il cliente abituale che vuole prendere il suo quotidiano e andare via, ora ha delle difficoltà in più.
Si è pensato alle edicole per la diffusione territoriale – conclude amaro l'edicolante - ma non si è tenuto conto che in edicola si entra per la rivista da scegliere, per il libro da leggere, non solo per il quotidiano, e mi vien da pensare che la scelta non sia stata proprio quella giusta. Forse ci potevano essere altre soluzioni. Non vorrei che al festeggiamento delle farmacie, subentrasse l’ angoscia per le Edicole”.

Oggi sull'edicola di Vingone è invece spuntato un cartello dove si legge più o meno: "A causa dell'inciviltà di molti da oggi non si effettua più la distribuzione delle mascherine". Nel nostro giro in città fra gli edicolanti l'umore e i toni sono più o meno li stessi.

Offese, malumori, distanziamento sociale inesistente per paura di perdere il posto in coda, addirittura come abbiamo scritto proprio a Scandicci è addirittura dovuta intervenire la municipale per placare gli animi.

"E' impossibile andare avanti così" racconta un edicolante del Campo di Marte confessando che talvolta viene anche voglia di piangere per come si viene trattati. Non dissimile le parole di un giornalaio in zona Isolotto: "già la mattina alle 6.30 all'apertura trovi già persone sulla porta che ti aspettano sgomitando fra loro. Poi le mascherine terminano e partono insulti e offese."





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