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Giardini Caponnetto. I bambini costretti a subire la puzza di otto bagni e 30 cassonetti

Siamo tornati un mese dopo ai Giardini Caponnetto ma niente è cambiato

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Giardini Caponnetto Giardini Caponnetto © stret view
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Era esattamente un mese fa quando, in seguito a segnalazioni abbiamo visitato l'area giochi dei bambini del Giardini Caponnetto che con l'arrivo dello spazio estivo come vicino si sono ritrovati con sei bagni chimici e una trentina di cassonetti del sudicio fianco a fianco alle altalene e ai giochini.

Abbiamo verificato in prima persona e scritto degli afflati nauseabondi con cui i bimbi sono costretti dopo mesi di pandemia a vivere lo spazio all'aperto.
Possibile che in epoca di emergenza sanitaria i bambini siano costretti a respirare la fermentazione dei cassonetti dell'organico sempre pieni o dei miasmi che arrivano dai bagni?

Il Comune di Firenze è stato prontamente informato della venefica convivenza ma un mese dopo niente è successo. Peraltro col trascorrere del tempo ci fanno presente sempre i genitori che frequentano i giardini che con l'arrivo dello spazio estivo il vialetto e il sottostante camminamento sul fiume si sono trasformati una discarica: bicchieri, bottiglie, sigarette, fogli unti delle consumazioni ovunque.

A detta del responsabile dell'area estiva che è caduto dalle nuvole quando personalmente le ho fatto presente che bagni e cassonetti della spazzatura vicino ai bimbi non erano una buona idea ha risposto un po' impacciato che è la sovrintendenza che ha approvato quel progetto. Ma ammesso che il Sovrintendente sia il responsabile della convivenza venefica dell'area bimbi coi bagni e la spazzatura chi lo ha fatto quel progetto?

Noi stiamo (ovviamente) dalla parte dei bambini e non comprendiamo come l'interesse di un privato debba prevaricare i giusti diritti dei bimbi costretti a respirare l'aria dei bagni e dei cassonetti.











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