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Bagno a Ripoli. L'inchiesta rifiuti non ferma i lavori al centro sportivo viola

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Il centro sportivo viola Il centro sportivo viola © n.c.
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Dopo lo scalpore della nuova inchiesta che potrebbe bloccare i lavori al centro sportivo viola è QuiAntella.it a fa il punto sulla situazione dei terreni di Bagno a Ripoli dove la Fiorentina costruirà il proprio centro sportivo rassicurando che l'inchiesta non farà tardare ii lavori.
L’area messa sotto sequestro dalla magistratura, all’interno dei terreni sui quali sorgerà il centro sportivo della Fiorentina, è di un centinaio di metri quadri complessivamente. Al centro c’è una piccolo scavo, profondo alcuni metri.

E’ li che Arpat ha fatto i carotaggi prelevando materiale ora sotto analisi per i cui risultati occorrerà attendere almeno la metà di settembre.
Pare si tratti di inerti, soprattutto assi di legno e tubi di plastica, trovati ad una profondita varia da zero a 3,5 metri di profondità. Il sostituto procuratore della Repubblica Fedele Laterza ipotizza il reato di “gestione di rifiuti non autorizzata”, al momento non ci sono indagati. I Carabinieri si sono mossi sulla base di una denuncia specifica.

Prima dell’acquisto dei terreni da parte della Fiorentina, l’area intorno alla villa, che diventera la sede ufficiale della società, era occupata abusivamente da anarchici e sbandati. Oltre ad usare gli immobili come riparo, gli occupanti avevano messo in piedi un’attività di discarica abusiva.

La Fiorentina è tranquilla: “La società è estranea alla vicenda”, ha dichiarato l’avvocato Nino D’Avirro che ne cura gli interessi.

Tranquilli anche alla Dam Costruzioni Generali, l’impresa che sta lavorando al restauro della villa. “Il cantiere va avanti spedito, siamo in anticipo rispetto ai tempi previsti. Abbiamo smontato la copertura ed ora siamo impegnati sugli impianti – assicura Gabriele Del Gaudio, Ceo dell’azienda – L’inchiesta giudiziaria non ferma i lavori. Anzi, ci sentiamo vittima di venti anni di incuria su quest’area per la quale c’erano state varie denunce. Abbiamo fornito al magistrato tutta la documentazione che lo dimostra”.

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