Da cinque mesi lo gridano ogni giorno. Da cinque mesi temono per le sorti della basilica violentata ogni sera ed ogni notte a forza di alcol, sporcizia, vomito, urina. L'indomani mattina sono i prodotti chimici usati per pulite a fare il resto. Detersivi usati per togliere cattivo odore, vomito, alcol appicciciso, bucce di limone ed arancio e frammenti di bottiglie spezzate.
Da cinque mesi lo gridano che così si rovina la pietra del sagrato e delle scaliate. Di esse non rimarrà più niente gridano da cinque mesi e lo gridano ancora oggi se non si corre subito ai ripari proteggendo la Basilica, interdendola.
E con la luce del giorno dopo il primo week end regolamentato da transenne e accessi contingentati ecco ciò che resta dopo un estate di follia. La Basilica brunelleschiana di Santo Spirito mostra le sue ferite, I segni perpetui di notti di shottini, birre e cocktails consumati sul sagrato e sulle scalinate..
La pietra arenaria della Basilica monumentale di Santo Spirito è spezzata in più punti. Irrimediabilmente.
"In qualità di portavoce del Comitato dei Residenti di Santo Spirito - dichiara Camilla Speranza - avevamo già fatto appello al Ministro della Cultura, Dario Franceschini a metà luglio, grazie a un servizio della Rai a cura di Claudia Aldi e adesso ribadiamo che abbiamo il dovere morale di tutelare questi monumenti, che racchiudono la memoria spirituale degli italiani. La Basilica di Santo Spirito é la nostra memoria spirituale e noi la proteggeremo".
E se ancora in città fa discutere l'ipotesi della cancellata a chiudere per proteggerlo il sagrato gli esempi similari arrivano da tantissime città. Roma per esempio. E' evidente anche nelle immagini che accompagnano l'articolo che non è poi così orrendo mettere le cancellate per salvare la storia della cristianità dallo stupro della mala movida.