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Via Palazzuolo, gli assessori Gianassi e Bettini dagli esercenti aggrediti

La solidarietà di Palazzo Vecchio ai due commercianti vittime domenica di una brutale aggressione

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gli assessori Bettini e Gianassi in via Palazzuolo gli assessori Bettini e Gianassi in via Palazzuolo © Stamps Toscana
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La storia è di quelle che lasciano sbigottiti, ma purtroppo non è che una delle tante. Nel mirino della violenza metropolitana scoppiata domenica mattina in via Palazzuolo, zona ormai nota per gli episodi di degrado sociale cui spesso assistono i suoi abitanti, una giovane coppia di origine cinese che ha rilevato, riqualificando non solo lo spazio fisico ma anche il servizio, un bar della zona.

Ieri mattina nella zona si sono recati, in segno di solidarietà alla coppia e all’intero quartiere, l’assessora Alessia Bettini e l’assessore Federico Gianassi.

Entrambi per capire bene la dinamica dei fatti, ma soprattutto per dare un segnale concreto alla cittadinanza multietnica della zona, che dalle istituzioni non solo la situazione è conosciuta, ma anche che si stanno studiando altri provvedimenti per gestire la situazione.

L’episodio di violenza di cui si sono occupate le cronache cittadine non è il primo e purtroppo, come rilevano i cittadini di Palomar, l’associazione dei residenti che si occupa della propria zona e che ieri si è interfacciata con i due assessori, difficilmente sarà l’ultimo.
Ma ha toccato una coppia di onesti lavoratori che sono molto stimati dalla comunità.

Ecco il fatto: verso le 10 di domenica mattina la proprietaria del bar, una graziosa giovane signora, ha sentito sotto il dehors rumore di bottiglie di vetro sbattute e confusione nei tavolini.
Guardando fuori, si è accorta che un gruppo di persone, apparentemente di origine sudamericana secondo quanto raccontato dalla barista, si era appropriato dello spazio dei clienti bevendo birra comprata altrove. E’ uscita dicendo loro con decisione di smettere e di andare via minacciando di chiamare i carabinieri.
"Risate e battute del genere: “Non abbiamo paura di nessuno, chiama chi vuoi” – racconta la signora – al che ho preso il cellulare e ho chiamato i carabinieri, davanti a loro”. Finita qui? Neanche per sogno.
Aspetta aspetta, i carabinieri non arrivano. “Torno ancora fuori e cerco di allontanarli di nuovo”. Ne scaturice ancora una discussione, al che la donna rientra nel locale. Questa volta però la seguono in due e cercando di prendere delle birre dal frigo. La proprietaria interviene e scatta anche una maldestra avances.
“Se mi dai un bacino me ne vado”, riporta la proprietaria del bar. Ovviamente, scatta la seconda telefonata ai carabinieri. Niente. Le cose precipitano.
Dal momento che nessuno interviene (la titolare del bar racconta anche di aver cercato di fermare una macchina della pattuglia municipale, ma l’auto se ne va, con ogni probabilità non comprendendo la gravità della situazione) la donna chiama il marito. A questo punto, l’aggressione: botte a entrambi. Qualche vicino chiama il 118 che arriva. La donna ha una mano sanguinante per essersi difesa, e viene medicata. Nuova chiamata questa volta alla polizia. Dopo un po’ arrivano le forze dell’ordine. La donna viene accompagnata al pronto soccorso, ma, vista la ferita superficiale, se ne va senza farsi refertare.

“La sola cosa che vorremmo fare – dice la donna, concludendo la sua storia – è essere lasciati lavorare in pace. Non vogliamo fare gli eroi, anche perché da soli non riusciamo certo a cambiare le cose. Vogliamo solo lavorare tranquillamente, insieme a tutti i cittadini del quartiere”.

Lavorare tranquillmente, vivere tranquillamente. E’ questa l’istanza che vien presentata ai rappresentanti della giunta fiorentina da Palomar, l’assciazione di via Palazzuolo, che chiede anche un maggior controllo e una presenza più significativa delle forze dell’ordine.
“Insomma non vogliamo che i custodi dell’ordine, dai vigili agli agenti a i militari, ci siano solo come presenza dall’auto, magari parlando attraverso ai finestrini. Vogliamo che ci siano davvero, che scendano, che chiedano conto e facciano sanzoni a chi non ha mascherina, agli ubriachi molesti, agli spacciatori che terrorizzano i passanti, che intervengano quando vengono chiamati in situazioni di urgenza. Ma anche, a livello più ampio, che tengano sotto la lente la zona con i suoi locali poco raccomandabili e magari non in regola”.

Anche perché, lamentano i residenti, a seguito della liberalizzazione, la zona si è riempita di minimarket e esercizi non ben identificabili che vendono alcol a prezzi irrisori, contro i quali è inutile anche la regolamentazione oraria, in quanto si trova gente che beve fin dalla mattina, in giornata lavorativa o no. Del resto, per un motivo o per l’altro, molti non lavorano e dunque trascorrono il loro tempo a riempirsi di alcol, quando va bene.

Da parte dell’assessore Gianassi la più larga disponibilità a trovare insieme soluzioni per la gestione del disagio di questa parte della città, anche aumentando di nuovo la pressione delle forze dell’ordine, in accordo e con l’aiuto delle associazioni di residenti.
Una delle vie per riportare la zona in uno stato di “normalità” è anche quella di aumentare le iniziative culturali, al netto delle misure da covid, sfruttando ad esempio gli ampi e bellissimi spazi, ad ora inutilizzati, dell’area, come ad esempio gli spazi conventuali dei padri carmelitani, o l’oratorio dei Vanchetoni di via Palazzuolo, o anche il cinema Fulgor, ad oggi, scatola vuota e abbandonata.
Sull’onda di queste premesse, è nell’aria anche un progetto di valorizzazione della zona che potrebbe prevedere un’iniziativa di street art che renderebbe via Palazzuolo una sorta di galleria d’arte all’aperto.

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