OK!Firenze

Due fratelli, due volontarie e 2500 km in auto per il più bel regalo di Natale: la vita

La storia di Natale quest'anno la scrivo in prima persona. E' stato bello unire idealmente due lembi estremi d'Italia per consegnare il miglior regalo di Natale.

Abbonati subito
  • 317
Il regalo di Natale pronto a viaggiare verso nord Il regalo di Natale pronto a viaggiare verso nord © Marzia Fanfani
Font +:
Stampa Commenta

E' stato un anno lungo e difficile per tutti e lo è stato ancor di più per chi nel quotidiano si trova a fare attività complesse. Chi scrive nel tempo libero è da dieci anni volontaria di un organizzazione di Protezione Civile specializzata nella logistica dei trapianti che tradotto in parole semplici altro non vuol dire che prendersi in carico e consegnare a "buon fine" emocomponenti salvavita.

In questi giorni che tanto si parla di logistica di materiale "delicato" come il vaccino provate a pensare cosa significa, ogni giorno, nel silenzio generale e senza la gran cassa dei media, dei commissari straordinari e delle scorte delle forze dell'ordine viaggiare soli per il mondo in compagnia soltanto della propria forza interiore ad accompagnare un piccolo frigo termico che contiene l'ultima chance di sopravvivenza di qualcuno. Ecco l'organizzazione di cui sono volontaria fa questo da oltre venticinque anni e mai una missione non è stata portata a buon fine.

Personalmente da qualche anno ero una volontaria in stand by dato che un figlio piccolo non mi permetteva più di viaggiare per giorni in Europa ma poi è arrivato il covid, molti colleghi non hanno potuto più viaggiare e io ho sentito l'obbligo di dare il mio contributo perchè nel momento in cui tutti parlavano solo di covid c'era una medicina dell'emergenza che doveva andare avanti nonostante la pandemia che bloccava aree e chiudeva confini.

Da marzo a pochi giorni fa ho personalmente percorso quasi 23.000 km. in auto più un certo numero di tratte aeree e attraversato due confine chiusi per impedire al covid di fermare i trapianti salvavita e poi, giovedì della scorsa settimana è arriva l'opportunità di poter consegnare un regalo di Natale speciale.
Insieme alla collega Marzia Fanfani siamo così partite nell'ultima domenica di shopping natalizio con destinazione San Giovanni Rotondo dove fra il misticismo legato alla figura di San Pio un giovane uomo avrebbe donato le sue cellule staminali per tentare di salvare il fratello ricoverato in gravi condizioni in un ospedaledel nord.

Dopo l'attesa del prelievo e una giornata trascorsa sui luoghi del venerato cappuccino martedì, subito dopo l'ora di pranzo nell'Ospedale voluto da Padre Pio che oggi è uno dei più grandi d'Europa abbiamo preso in consegna il preziosissimo dono natalizio e siamo partite in auto per un lungo viaggio da sud a nord d'Italia di, navigatore alla mano, nove ore e trenta ore di percorrenza.

Il viaggio è stato un susseguirsi di emozioni fra le autostrade deserte del sud del primo giorno di divieto di spostamenti, il tramonto struggente sugli scogli dell'Adriatico fermo e immobile come uniìo specchio cipriato che si rifletteva nel cielo; il traffico frenetico dell'austosole emiliana e il buio nebbioso della notte del basso Piemonte. Ecco Cuneo davanti a noi. Occhi che bruciano, cuore che palpita. Ci siamo.

Scendiamo dall'auto, e dopo il triage anti covid per l'accesso in ospedale saliamo al quarto piano dove consegnamo nelle amorevoli mani del medico che effettuerà l'indomani mattina il trapianto il prezioso dono che abbiamo preso in consegna 2300 chilometri fa.

Mentre usciamo dall'ospedale scherziamo per smorzare la tensione e pensiamo a quei due fratelli così lontani e così vicini. Sarà un Natale davvero speciale per tutti e due.
Uno trascorrerà la vigilia nel letto d'ospedale a veder scendere nelle sue vene, goccia dopo goccia la vita che l'altro ha deciso di donarl ed entrambi per Natale brinderanno a distanza e in videotelefonata per festeggiare la Vita.

A noi rimane la gioia di essere state il filo invisibile che ha unito i due fratelli, le due Babbe Natale che hanno preso in consegna questo speciale dono e che anche se non sono partite dal Circolo Polare Artico con le renne ma solo da Firenze con un auto hanno attraversato 14 regioni d'Italia per permettere a due fratelli di festeggiare il più bel Natale della loro vita.

 

Lascia un commento
stai rispondendo a