OK!Firenze

La rapina alla gioielleria fiorentina ha il sapore di una commedia all'italiana.

In fondo ogni grande furto è caratterizzato da un'impronta ironica, ma quì si sfiora il Premio Nobel della Pirateria. Che non esiste, ma è un'idea. Sperando che nessuno me la rubi.

Abbonati subito
  • 137
I soliti ignoti I soliti ignoti © Wikipedia pubblico dominio
Font +:
Stampa Commenta

Il povero commissario Zenigata ci prova sempre; lo insegue insieme al suo esercito di uomini in divisa blu, ma lui, Arsenio Lupin III, riesce sempre a farla franca. Salva sé stesso ma non il bottino, che perde sempre durante le sue fughe rocambolesche. Per conquistarlo - il bottino - Lupin attua stratagemmi impensabili per menti comuni disinteressate a imbastire piani criminosi. Impensabili e perciò grotteschi, ironici. 

Immagino che coloro che hanno svaligiato la Gold&Florence in centro a Firenze la notte del 22 maggio 2022, portandosi a casa preziosi dal valore di cinquecento mila euro, abbiano passato giornate intere a riflettere su come riuscire a intrufolarsi nella ricca gioielleria fiorentina. Una via sicura, come quella che scelse Vincenzo Peruggia, che con La Gioconda sottobraccio fuggì da una porta sul retro che lo avrebbe condotto in un cortile sgombro. La rete fognaria: ecco la via esente di pericoli che ha guidato i ladri all'interno della gioielleria. Una volta dentro, è scattato l'allarme. Le forze dell'ordine, sopraggiunte sul posto pochi istanti dopo, non notando nessun segno di effrazione, hanno abbandonato la scena convinti che si trattasse di un errore. Purtroppo non è infrequente l'attivarsi degli allarmi senza un valido motivo. Al loro arrivo i ladri potevano essere ancora nel negozio. 

Fa sorridere pensare a un gruppetto di individui che ha il coraggio di calarsi nelle fognature e le percorre per chissà quanti metri o chilometri. Immaginiamo per un attimo la sporcizia, il tanfo, la sensazione di soffocamento... Quando si dice che il denaro rende gli uomini impavidi al pari dell'amore. Per molti addirittura più dell'amore. I ladri della Gold&Florence mi hanno ricordato Peppe, il protagonista principale della pellicola di Nanni Loy I soliti ignoti, che nel seguito, Audace colpo dei soliti ignoti, per fuggire è costretto a infilarsi nello scarico delle immondizie di un palazzo, dove rimane nascosto per cinque ore. I due film raccontano due tentativi di furto, e trattandosi di commedie all'italiana, si focalizzano sugli aspetti assurdi dei piani e dei personaggi che vi partecipano. In entrambi i film i ladri rimangono a bocca asciutta. Finirà allo stesso modo anche per quelli della gioielleria a due passi da Ponte Vecchio? Ci auguriamo di sì. 

 

Lascia un commento
stai rispondendo a