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Droga e sballo da farmaci, allarme ragazzi. "Problema nuove sostanze. Diamo modelli giusti"

​Intervista al dottor Gabriele Bardazzi, responsabile del SerD del Mugello

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Droga e sballo da farmaci, allarme ragazzi. "Problema nuove sostanze. Diamo modelli giusti" Droga e sballo da farmaci, allarme ragazzi. "Problema nuove sostanze. Diamo modelli giusti" © Hasty Words
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L’indagine dei carabinieri di Borgo San Lorenzo sullo spaccio di psicofarmaci tra i giovani mugellani ha fatto emergere un fenomeno che alla società civile era ignoto: chi esce dall’adolescenza cerca lo sballo non solo con alcol e droga ma anche assumendo psicofarmaci.

L’inchiesta della Procura della Repubblica fiorentina vede coinvolti ben cinque giovani di Vicchio, un 31enne di Empoli, un 22enne di Signa, un 21enne di Fiesole e alcuni minori. Sono accusati a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope con l’aggravante della destinazione a minori e della cessione in prossimità di scuole, nonché (per alcuni di loro) di falsità materiale commessa da privato, uso di atto falso e ricettazione (per le ricette false usate per ottenere gli psicofarmaci).

Benzodiazepine e farmaci a base di oppiacei aggiunti al consumo di alcol e droghe (cannabis o cocaina) creano un mix altamente pericoloso per la salute fisica e psichica degli assuntori.

Abbiamo parlato del fenomeno e di come prevenire l’abuso di sostanze che possono creare dipendenza (dall’alcol agli psicofarmaci) con il dottor Gabriele Bardazzi, responsabile del SerD Mugello.

Dottor Bardazzi, gli psicofarmaci sono l’ultima frontiera dello sballo tra i giovanissimi?
"In realtà l’uso di psicofarmaci associato ad altre sostanze che creano dipendenza – come droga e alcol – è un fenomeno che conosciamo da tempo. Adesso non c’è più una sostanza di predilezione. Prima c’erano eroinomani, cocainomani. Oggi c’è la tendenza a mescolare tutto insieme. Per esempio questa indagine è partita dalla segnalazione dei genitori di un giovane che aveva un comportamento aggressivo. Xanax e Ritrovil, gli psicofarmaci al centro dell’inchiesta, sono benzodiazepine che dovrebbero calmare ma, se associate ad altre sostanze, possono provocare l’effetto opposto”.

Psicofarmaci e nuove sostanze sfuggono ai controlli delle forze dell’ordine, perché?

“Nel cosiddetto dark web è facile acquistare qualsiasi cosa e lì vengono messe sul mercato nuove sostanze le cui molecole sono sconosciute alle forze dell’ordine e anche a noi. Il commercio della droga è cambiato”.

In Mugello esiste un importante problema di consumo delle sostanze stupefacenti tra i giovanissimi?

“La situazione nelle città, come per esempio Firenze, è più grave. Nelle piccole realtà come il Mugello il problema è più evidente perché salta più all’occhio un caso di cronaca come quello di qualche settimana fa. Negli ultimi 6 anni gli accessi al SerD dei giovani (persone di età compresa tra i 15 e i 25 anni) sono aumentati di circa il 20%: siamo passati da 80 a 110. Il dato però non è negativo, tutt’altro. Non significa che più giovani sono diventati dipendenti da sostanze ma che più giovani si sono rivolti a noi. Ciò è avvenuto grazie al lavoro che svolgiamo nelle scuole e nei luoghi di aggregazione ritenuti a rischio. L’unico modo per prevenire la dipendenza è parlare dei rischi del consumo di sostanze ma anche del perché si entra in tale circolo vizioso”.

Perché si diventa dipendenti da droghe, psicofarmaci o alcol?

“La dipendenza nasce nel momento in cui si assume una sostanza e si percepisce che ci cambia e questo avviene la prima volta che si prova. Per tale motivo diciamo che la migliore prevenzione è non provare. Il desiderio dello sballo, in generale, nasce da una non accettazione di sé stessi. Incontriamo giovani che ci raccontano di aver iniziato a bere per essere più sciolti con le ragazze, noi però gli presentiamo la situazione sotto un altro punto di vista dicendogli: ‘Mentre parlavi alla ragazza che ti piace però non eri così attraente nonostante non avessi imbarazzi. Il tuo alito puzzava di alcol’. Il problema è anche di tipo culturale. I nostri ragazzi sono bombardati da modelli negativi che anche noi adulti costruiamo. Se un bambino cresce con un genitore che beve una bottiglia di vino al giorno, sarà probabile che quel bambino ritenga che quel modello sia da replicare e da adolescente il genitore non avrà alcuna credibilità se gli dice di non bere. Così l'allenatore dello sport praticato del giovane non sarà ai suoi occhi credibile se dice di non bere o fumare mentre poco prima stava fumando o bevendo una bottiglia di birra”.

Alcol e tabacco sono le cosiddette droghe legali

“Sì e la maggioranza di coloro che si rivolgono a noi, persone di tutte le età, sviluppano una dipendenza per tali sostanze. L’alcol è molto subdolo perché va ad agire su molti più recettori cerebrali delle droghe”.

La cannabis danneggia i giovani?
"Chi fuma canne abitualmente può sviluppare problemi psichiatrici, in particolare deliri, allucinazioni e nel migliore dei casi attacchi di panico".

Ci sono dei comportamenti che possono rivelare se il proprio figlio fa uso di sostanze?
"Il primo campanello d’allarme è il rendimento scolastico. Stiamo attenti quando nostro figlio inizia improvvisamente a prendere brutti voti a scuola, abbandona un’attività sportiva, si addormenta quando non deve o cambia gli orari del proprio stile di vita".

Per rivolgersi al SerD Mugello

Viale Pecori Giraldi, 32 - 50032 Borgo San Lorenzo (FI) - Tel. 055/6939050

Responsabile Ser.D - Gabriele Bardazzi [email protected]

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