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Fondazione Santa Maria Nuova: “Gli ospedali fiorentini sono più attrezzati"

Grazie anche alle donazioni dato che con la raccolta fondi lanciata lo scorso marzo sono stati raccolti 2,4 milioni di euro con cui sono stati comprati ventilatori, ecografi e altre strumentazioni

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il Professor Landini il Professor Landini © Met
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In primavera, durante la prima ondata di Coronavirus, la Fondazione Santa Maria Nuova Onlus aveva lanciato una raccolta fondi per acquistare dispositivi e strumentazioni per gli ospedali fiorentini, che non ne avevano a sufficienza.

Adesso, mentre la seconda ondata della pandemia sta facendo sentire i suoi effetti, quegli strumenti aiuteranno medici e infermieri a curare i malati: permetteranno di limitare o addirittura di evitare che i pazienti debbano andare in terapia intensiva, di diagnosticare meglio e prima la gravità della malattia, di individuare le terapie migliori e proteggere il personale sanitario da contagi.

“Rispetto a mesi fa, ora gli ospedali fiorentini hanno la strumentazione per trattare in maniera adeguata i pazienti con insufficienza respiratoria da Sars-Cov2, permettendo di curare meglio i malati e ridurre il numero di coloro che necessitano della terapia intensiva”, spiega il presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus Giancarlo Landini.

In questi mesi hanno risposto all'appello della Fondazione associazioni, imprese, enti, privati cittadini, donando in totale oltre 2,4 milioni di euro. La Fondazione ha gestito le donazioni e ordinato strumentazioni e dispositivi di protezione in pronta consegna secondo le indicazioni e le priorità delle strutture ospedaliere dell’azienda Usl Toscana Centro.
Sono stati acquistati 4 pulsiossimetri avanzati e 10 a dito, centinaia di mascherine e visiere, 29 ecografi, 26 ventilatori, 5 elettrocardiografi, una centrale per il monitoraggio continuo dei parametri del paziente, un Somatom, apparecchiatura all'avanguardia per la tomagrafia compiuterizzata, un sistema radiografico digitale da corsia (che garantisce la visualizzazione immediata dell'esito dell’esame e riduce la dose di radiazioni sul malato del 45%), 21 letti elettrici accessoriati, un sistema spirometrico e altre strumentazioni indispensabili per diagnosi e cure.

“Abbiamo ventilatori che assistono nella respirazione senza ricorre a tecniche invasive, ecografi di ultima generazione che consentono di fare ecografie polmonari e stabilire la terapia più appropriata e monitorare l'evolversi della malattia, anche con controlli quotidiani, limitando il ricorso a macchinari pesanti come la Tac”, afferma Landini.

Gli ospedali dell'azienda Usl Toscana Centro dispongono quindi degli strumenti che servono per contrastare al meglio la seconda ondata di Coronavirus. “Ora la criticità si è spostata dalla strumentazione alla necessità di avere un numero adeguato di personale, l'auspicio è che venga risolta con il reclutamento che l'azienda sanitaria ha già messo in atto”. La sfida non è solo curare i malati Covid, ma “non chiudere gli ospedali agli altri pazienti, come invece fu necessario fare a marzo”, spiega Landini.

Per l'emergenza Coronavirus hanno donato, tra i tanti, il magnate russo Leonid Boguslavsky, la comunità del Bangladesh, Morgan Stanley, la Fiorentina e il patron Rocco Commisso, la Fondazione Italiana Leniterapia, Paolo Fresco presidente della Fondazione Fresco Parkinson Institute Italia Onlus, Fondazione CR Firenze, aziende come la Guidi 1896 Srl, l'associazione “Il Cuore di Firenze” che unisce la Fondazione Santa Maria Nuova stessa, Montedomini, la Misericordia di Firenze e l'Istituto degli Innocenti.
Ma la raccolta fondi non si ferma. “Durante la seconda ondata potrà essere necessario comprare altre apparecchiature o dispositivi” afferma Landini, che invita tutti a contribuire con una donazione.

Informazioni su donazioni e relative modalità disponibili sul sito www.fondazionesantamarianuova.it

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