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San Miniato, piazzale Michelangelo e Rampe entrano nella zona Unesco

Il sindaco Nardella: “Un risultato che ci riempie di orgoglio, ora Firenze ha oltre 530 ettari di superficie patrimonio mondiale dell’umanità”.

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il complesso de Le Rampe il complesso de Le Rampe © ufficio stampa
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L’Abbazia di San Miniato, la Chiesa di San Salvatore al Monte, le Rampe, il Piazzale Michelangelo, il giardino delle rose e quello dell’iris diventano patrimonio mondiale dell’umanità.
L'estensione dell’area del centro storico è stato infatti oggi ratificata dall’Unesco, durante la 44esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale che si è svolta online direttamente da Fuzhou, in Cina.

“Una giornata storica – dichiara il sindaco Dario Nardella che per primo, insieme a Padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte, aveva annunciato la volontà di chiedere l’inclusione di questa porzione di città all’interno del ‘cuore’ del patrimonio di rilevanza mondiale – perché abbiamo dimostrato lo straordinario valore di quest’area della città: San Miniato e tutta la zona della riva sinistra dell’Arno, la splendida veduta dal piazzale, i giardini, le rampe recentemente restaurate e riportate all’originaria bellezza, saranno da oggi annoverate tra le meraviglie del mondo al pari del centro storico cittadino. In tutto Firenze vanterà oltre 530 ettari di zone di inestimabile valore artistico, storico, ambientale. Grazie a quanti hanno creduto fin dall’inizio in questo esito e hanno lavorato senza sosta per arrivarci e in particolare a Carlo Francini, responsabile sito Unesco del Comune”.

Per il sindaco “è un successo di tutta la città e dei fiorentini ed è il frutto di tutti gli sforzi di questi 7 anni: la pedonalizzazione del Piazzale, il recupero delle rampe del Poggi e delle splendide fontane, il restauro delle scalinate di San Miniato e gli interventi sul cimitero delle Porte Sante. Abbiamo restituito dignità e bellezza ad una porzione dell’immenso patrimonio di Firenze ed oggi il mondo intero ce lo riconosce”.

Il centro storico di Firenze è sito Patrimonio Mondiale Unesco dal 17 dicembre 1982. Nella Dichiarazione di Eccezionale Valore Universale, quest’area viene definita «una realizzazione artistica unica nel suo genere, un capolavoro d’opera, il risultato di una continua creazione protrattasi per oltre sei secoli» in grado di esercitare «una influenza predominante sullo sviluppo architettonico e delle arti monumentali prima in Italia e poi in Europa», che conserva ancora «antiche strade intatte, palazzi fortificati logge, fontane, un meraviglioso ponte risalente al quattordicesimo secolo», raggiunse un «potere economico e politico in Europa tra il quattordicesimo ed il diciassettesimo secolo» e fu coinvolta «in eventi di importanza internazionale: nell’ambiente dell’Accademia neoplatonica si sviluppò il concetto di Rinascimento».

L’ambito territoriale iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco è il Centro Storico di Firenze, designato come Core Zone e si estende per 505 ettari. Essa corrisponde alla parte della città circondata dai viali e dalle mura medievali, scelta dettata dall’enorme concentrazione di beni culturali, di differente proprietà pubblica, privata e religiosa, presenti in quest’area.

Nel 2019, in occasione del Millenario dell’Abbazia San Miniato al Monte, è ritornato all’attenzione il fatto che, al momento dell’iscrizione del sito nella Lista del Patrimonio Mondiale, l’Abbazia di San Miniato era stata citata esplicitamente quale bene che contribuisce all’eccezionale valore universale del sito, ma non inclusa all’interno della perimetrazione del sito stesso.
Per questo nel gennaio 2020 si è ritenuto opportuno fare richiesta al Centro del Patrimonio Mondiale Unesco di estendere la Core Zone del Centro Storico di Firenze al fine di preservare, tutelare, gestire e conservare in maniera adeguata e coerente anche l’Abbazia di San Miniato al Monte. Si è deciso di proporre una estensione che includesse al suo interno il circuito delle mura cinquecentesche che univano le mura trecentesche di Arnolfo di Cambio con il Forte di San Miniato, per una superficie totale di 27 ettari.

All’interno dell’area insistono inoltre beni culturali e naturali di grandissimo valore quali, ad esempio il Parco della Rimembranza, luogo di celebrazione della cultura della pace e di memoria della Grande Guerra, il Giardino delle Rose e quello dell’Iris, la Chiesa di San Salvatore al Monte, il sistema delle Rampe con la terrazza panoramica di Piazzale Michelangelo e i Viali realizzati su progetto di Giuseppe Poggi in occasione di Firenze Capitale.

“La decisione di Unesco ci riempie di gioia: la nostra città allarga il sito patrimonio mondiale e diventa sempre più un gioiello di cultura, storia, arte a livello mondiale”. Lo afferma l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi alla notizia dell’estensione dell’area del centro storico che è stata ratificata oggi dall’Unesco, durante la 44esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale che si è svolta online direttamente da Fuzhou, in Cina.
“La collina che guarda Firenze dalla riva sinistra - continua Sacchi - così carica di tesori inestimabili è stata riconosciuta estensione naturale del centro storico a valle che comprende la parte di città dentro i viali e le antiche mura. Condividiamo la nostra felicità anche con padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato a Monte, da sempre al nostro fianco in questa battaglia”. “Oggi - conclude - festeggiamo davvero una vittoria di tutti”.

Entusiasmo anche dagli uffici dell'Ente Cassa. “Siamo orgogliosi di aver potuto restituire alla città tanta bellezza e mi unisco alla soddisfazione del Sindaco Dario Nardella nel gioire per la decisione presa oggi dal ​Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO’’. Lo ha dichiarato il Presidente della Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori dopo aver appreso della estensione alla collina di san Miniato, con, al suo interno, il complesso delle Rampe di Giuseppe Poggi, della perimetrazione del centro storico di Firenze quale sito iscritto dal 1982 nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO.
‘’Un riconoscimento – ha aggiunto Salvadori - che premia anche il lungo e meticoloso restauro delle Rampe che la nostra Fondazione, allora presieduta da Umberto Tombari, ha finanziato e coordinato, attivando le ditte che hanno provveduto al restauro architettonico, materico, idrico e vegetale. L’ impegno economico è stato di 2,5 milioni di euro nell’ambito della normativa ‘Art Bonus’ e tutta l’operazione si è svolta in collaborazione con i vari uffici del Comune di Firenze e con lo Studio Hydea da noi incaricato’’.

Il recupero de Le Rampe è stato il più grande cantiere degli ultimi 50 anni a Firenze per numero di persone coinvolte (49 ditte e 258 risorse umane) ma anche per la complessità dell’operazione. Così, dopo 285 giorni e oltre 27.000 ore di lavoro complessive, il 18 maggio 2019 è stato restituito alla città quel bellissimo spicchio di collina con fontane e cascate che Giuseppe Poggi ha costruito tra il 1872, l’anno successivo al trasferimento della Capitale da Firenze a Roma, e il 1876.

Un intervento che è raccontato nel documentario https://www.youtube.com/watch?v=i2NTuZhA708 ’Il grande restauro delle Rampe’ realizzato dallo studio di Firenze 3DSign Studio.

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