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"Com'eravamo" l'Italia che cambiava degli anni' 70 vista dall'obbiettivo di Giovanni Rodella

C'è tempo fino al 2 febbraio alla Galleria Immaginaria di via Guelfa per vedere una mostra che racconta la nostra storia recente.

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Capo Rizzuto, 1979 Capo Rizzuto, 1979 © Giovanni Rodella
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Sta proseguendo con grande successo la mostra del fotografo mantovano Giovanni Rodella alla galleria Immaginaria. Una mostra che racconta, come si legge anche nei comunicati ufficiali, la presa di conscienza del movimento omosessuale italiano ma che in realtà è uno spaccato della storia recente d'Italia.

Rodella racconta con immagini di vita la società dell'epoca. Quergli anni'70 passati alla storia come "anni di piombo" ma che in realtà, con l'onda lunga del 1968 hanno generato la presa di coscienza del movimento femministra e di tutta la cultura cosidetta alternatiiva rimasta per troppo tempo imprigionata nell'Italia bigotta e clericale.

Immagini in bianco e nero che pennellano la gioventù, la spensieratezza e l'allegria dove emerge un mondo che prendeva coscienza dell'esigenza di rendersi parte integrante della società in evoluzione.
Volti, corpi, gruppi di persone, riunioni, spettacoli teatrali e e manifestazioni che raccontano con poesia malinconica dal 1976 di parco Lambro a Milano al primo pride di Bologna del 1980 la nostra storia.

Fra essi maschere buffe di persone e personaggi sconosciuti che interpretano se stessi e il loro alter ego e nomi che saranno poi diventati famosi: da Mario Mieli a Barbara Alberti passando per Ivan Cattaneo, Pier Vittorio Tondelli e Ivan Teobaldelli.che ha scritto i testi del bel catalogo.

Non c'è bisogno del colore per rappresentare questo mondo italiano: anzi solo una è la foto a colori che Giovanni Rodella si è concesso nel suo racconto, quella della copertina del catalogo.
Un gruppo spensierato di giovani liberi e allegri al mare. Siamo a Paros nella Grecia del 1979. I colonnelli se ne sono appena andati, il governo vuole promulgare una legge contro i gay  "e i greci ci spiavano coi canocchiali, ci prendevano a sassate e ci scacciavano da ogni località". racconta Rodella.

Una mostra da non perdere per chi senza pregiudizi vuole affrontare i tempi recenti del nostro paese con l'occhio della cronaca che si trasforma in storia.

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