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A cosa si giocava in Toscana nel Rinascimento? Lo dice un libro

Di Altieri e Scanzani

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Cavaliere Cavaliere © Momentmal
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Gli adulti giocano da millenni e si divertono come i bambini, poi, gli svaghi inventati dai grandi vengono adattati e rielaborati dai ragazzi. Il libro “Giochi a Firenze e in Toscana nel Rinascimento” di A. Altieri e A. Scanzani edito da Sarnus, è incentrato su quelli che erano i giochi a Firenze e più in generale in Toscana in quel periodo, dove vi fu una esplosione delle tradizioni ludiche che l'Umanesimo recuperò dal mondo greco e latino, aggiungendone altre.

La ricerca ha preso avvio da un manoscritto cinquecentesco dove assieme ai giochi di forza e di abilità facevano capolino, ogni tanto, i giochi fatti dai ragazzi e dalle donne nella Firenze rinascimentale e questo è stato un punto di partenza importante, ampliato, in seguito, consultando altri testi e acquisendo nuovi dati.

Dunque, nel libro vengono evidenziati passatempi in uso nella città, nel contado e in altre zone del Ducato in determinati ambienti, dai ragazzi e dalle ragazze del popolo, ai quali fanno riscontro quelli praticati dalla parte nobile della città. Molti di questi giochi possono sembrare ai nostri occhi un po' maneschi e villani, ma va detto che il pudore e la moralità non facevano parte del comune sentire della società cinquecentesca e questo vale per l'aristocrazia come per le classi meno colte.

Leggendo, si intuisce di essere in presenza di un mondo dove ci sarebbe tanto da scoprire; una “materia” coperta da una sorta di lungo oblio, e gli autori hanno indagato e ampliato molto la ricerca, fornendo notizie importanti su questo particolare tema e sono tante le curiosità e le sorprese che si trovano scorrendo questa originale ricerca.

Una sottolineatura importante è rilevare come la dimensione del tempo libero prese forma nella cultura del Rinascimento; la medicina approvò un ampio elenco di attività fisiche e ludiche per la salute e maturò l'idea che l'individuo aveva bisogno di pause dal lavoro quotidiano e dunque, anche in questo senso ebbe inizio un cambiamento epocale.

Il libro termina con una Appendice dove è riportato ciò che accadeva a Firenze, in Toscana, in Italia e in Europa, date e avvenimenti utili per inquadrare al meglio il momento storico nel quale si è sviluppata la ricerca.

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