OK!Firenze

Coronavirus: nelle foto di Massimo Sestini la pandemia attraverso gli occhi degli infermieri

Il grande fotoreporter ha scattato per cinque giorni e cinque notti nei reparti Covid dell'Ospedale Santa Maria Nuova di Firenze. Il risultato è “Indispensabili infermieri”, un emozionante documento che rende omaggio a una profes

Abbonati subito
  • 245
Foto dalla mostra Foto dalla mostra © Massimo Sestini
Font +:
Stampa Commenta

La tragedia della pandemia Attraverso Gli occhi degli infermieri del Più Antico Ospedale del mondo: Santa Maria Nuova a Firenze. Le ha fissate Massimo Sestini, il celebre fotoreporter vincitore del World Press Photo nel 2015.

Le immagini sono state esposte nella mostra “Indispensabili infermieri”, allestita da oggi fino al 1° dicembre nel corridoio che si affaccia sul Chiostro della Magnolia, e visitabile, nel rispetto delle norme vigenti, unicamente dai sanitari, dai pazienti e dagli utenti dell'ospedale fondato da Folco Portinari, il banchiere padre di Beatrice, la 'musa' di Dante Alighieri.

Un reportage in 34 stampe di grandi dimensioni che racconta la tragedia della pandemia con il ritmo della cronaca e con la volontà di restituire una dimensione dell'emergenza Coronavirus intima e al tempo stesso corale, in cui il punto focale non è chi soffre ma chi cerca .

Per Il grande significato di questa documentazione in presa diretta di uno degli aspetti più toccanti della pandemia, La Mostra ë visibile a tutti, in edizione multimediale, nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio.
Realizzata in coproduzione con il Comune di Firenze e in collaborazione confermare MUS.e . Tutte le immagini scorrono sulle pareti della sala in uno scenario fortemente immersivo che restituisce l'intensità degli scatti realizzati da Sestini. Realizzato in coproduzione con il Comune di Firenze, ricevuto, ad ingresso gratuito, è aperto al pubblico fino al 5 luglio, dal lunedì alla domenica (giovedì escluso), con orario 15-20.

La mostra è nata dalla volontà della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus di documentare il prezioso lavoro del personale infermieristico proprio in occasione dei 732 anni di vita della struttura che è la più antica al mondo ancora in attività. Tra le sue mura, alla fine del Duecento, l'Oblate dettero vita al primo nucleo di suore dedito alla cura delle degenti nella corsia femminile. A loro si ispirò Florence Nightingale, la fondatrice della professione infermieristica moderna che nacque a Firenze esattamente 200 anni fa. E ancora oggi, proprio qui, tre suore Oblate svolge il ruolo di “ospedaliere”.

Tre le sezioni che compongono la mostra.La prima, con 17 foto, è un vero e proprio reportage in cui si svelano i gesti di assistenza e di assistenza degli infermieri in tutte le sezioni dell'Ospedale, dalle operazioni di vendita ai reparti più diversi inclusi nei reparti Covid. Fa parte di questa sezione dell'immagine scelta per illustrare il manifesto della mostra: uno scatto in cui è ritratta un'infermiera, con tuta e visiera di protezione, che stringe, sorridendo dolcemente, la mano di un paziente. La seconda sezione, girata invece in una sala di posa, è composta da due foto orizzontali, da due metri per una metropolitana ciascuna, che ritraggono su sfondo nero due gruppi di infermiere e infermieri con la faccia coperta dalla maschera. Sono invece scoperti i volti dei 15 ritratti individuali che compongono la terza sezione.Nessun nome, nessuna didascalia ad accompagnare la mostra: le immagini parlano da sole, sottolinea l'autore, e non hanno bisogno di alcuna spiegazione. Raccontano la vita e la morte, la fatica fisica e il carico emotivo, la pubblicazione e la professionalità di una categoria che in questi lunghi mesi ha condiviso con quella medicina l'arduo compito di fronteggiare l'emergenza. Per realizzare la mostra, Massimo Sestini, uno dei più acclamati fotoreporter contemporanei, ha trascorso cinque giorni e cinque notti nei ripari Covid di Santa Maria Nuova.

«I pazienti li chiamano angeli - racconta il celebre fotografo - ma stando assieme a loro mi sono reso conto che gli infermieri sono eroi, al pari dei medici. Rischiano e sono sempre in prima linea, nelle sale chirurgiche come in corsia a preparare un letto. Sono preparatissimi, dediti e innamorati della loro professione. Per me è stato un grande onore raccontato, sullo sfondo di un dramma globale come quello del Coronavirus ».

«Gli infermieri sono stati magnifici nella gestione dell'emergenza Covid» commenta Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus . «Hanno lavorato fianco a fianco, insieme ai medici di diverse specialità, gestendo un aumento impressionante di polmoniti e insufficienze respiratorie. Posso dire che hanno scritto un'altra memorabile pagina dell'assistenza infermieristica, a 200 anni esatti dalla nascita di Florence Nightingale. Il nostro ospedale, in questi mesi, è trasformato in una grande terapia subintensiva. Tutti hanno fatto enormi sacrifici. E oggi posso affermare che Santa Maria Nuova ha reagito bene, grazie anche alla presenza della Fondazione e ai numerosi aiuti che sono arrivati dalle istituzioni e dalla città ».

«Riapriamo la Sala d'Arme» sottolinea l'assessore alla cultura Tommaso Sacchi «con una mostra dall'alto valore sociale e simbolico. Le immagini che Massimo Sestini ha saputo cogliere nei volti, nei gesti, nei reparti che fino a poche settimane fa erano al centro di una terribile spirale di malattia e morte sanno farci rivivere il dolore appena affrontato e osserva su una pandemia che non è ancora debellata , e ci rende la potenza del lavoro indipendente e insostituibile da tanti operatori sanitari. Questa iniziativa è un omaggio doveroso per non dimenticare e l'abbraccio ideale della città tutto verso chi ha dato e continua a dare anima, cuore e professionalità per salvare tante vite umane ».

Tutte le immagini della mostra sono raccolte nel libro “ Indispensabili” nella vendita da oggi nelle librerie, sul sito acquistato Centro Di, e nella libreria dell'Ospedale di Santa Maria Nuova e di Palazzo Vecchio. Il costo è di € 25,00 e una parte del ricavato è devoluta in beneficenza alla Fondazione Santa Maria Nuova Onlus.

Lascia un commento
stai rispondendo a