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Agli Uffizi il presepe pop di Lodola

Giuseppe è Dalla, Maria la Cinquetti. Fa discutere il presepe con le star del rock e del pop

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il presepe sul verone degli Uffizi il presepe sul verone degli Uffizi © Ufficio stampa Uffizi
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San Giuseppe, con clarinetto e cappellino da marinaio, ha il volto di Lucio Dalla. Maria invece ha le fattezze di Gigliola Cinquetti e suona la chitarra.
Al centro una grande stella a simboleggiare l’attesa per l’imminente arrivo del Bambinello.

A Natale gli Uffizi, chiusi a causa della pandemia da Covid, si trasformano in un grande Presepe diffuso di arte pop grazie alle installazioni di Marco Lodola con figure retroilluminate intitolate “Natività”.

L’allestimento ha come tema centrale la musica leggera e propone, nei panni dei protagonisti del Presepe, molti dei cantanti che nel corso dei decenni hanno partecipato al festival di Sanremo. La composizione sarà visibile per tutto il periodo delle feste dai lungarni, dal Ponte Vecchio e dal piazzale del museo.

Dalle vetrate del Verone al primo piano del museo (lato Arno) si potranno ammirare le figure colorate di Lucio Dalla e di Gigliola Cinquetti, con alle spalle le sagome di un’orchestra: insieme a loro il bue, l’asinello ed una stella a simboleggiare Gesù bambino. Questo gruppo sarà visibile dal Ponte Vecchio. Dal piazzale degli Uffizi invece si potrà ammirare un piccolo esercito di pastori e re magi nel quale non sarà difficile riconoscere tante star della musica tra cui Freddie Mercury, David Bowie, Louis Armstrong, Luciano Pavarotti, Rino Gaetano, Mina, Renzo Arbore, solo per citarne alcune.

“Gli Uffizi chiusi per la pandemia – racconta il direttore Eike Schmidt salutano così dalle finestre i passanti. Ma soprattutto strizzano l’occhio ai presepi nei dipinti del Rinascimento, gremiti di celebrità del tempo, che saranno ad aspettare i visitatori quando riapriremo. L’installazione di Lodola è anche un messaggio di speranza, durante la chiusura dei musei e di tante istituzioni culturali”.

“Ho voluto rappresentare – spiega l’artista – una rinascita luminosa, un senso di speranza, la fiducia in un cambiamento. Come le figurine del presepe, noi siamo la manovalanza di un tempo sospeso, orchestrali senza pubblico, teatro senza copione, ribalta in attesa della sua star”.

Aggiunge Sgarbi: “La scelta del pirotecnico direttore Schmidt di chiamare l’artista della luce per eccellenza a comporre il suo presepe nel Verone degli Uffizi perché domini e si rispecchi nell’acqua del fiume, e sia visibile dal Lungarno, è una intuizione moderna e originale nel pensiero della tradizione e dei valori cristiani. Nelle Natività di Rubens il bambino è un bozzolo di luce. Qui la luce è l’idea stessa di Dio. Sotto la stella cometa che tutti ci unisce nel pensiero del Santo Natale”.

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