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Liste di attesa interminabili in Toscana. L’opinione della “Buona Destra”

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Liste d'attesa, visita medica Liste d'attesa, visita medica © N.C.
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Buona Destra Toscana vuole evidenziare con forza le gravi disfunzioni che ci sono, già da tempo, nella gestione della sanità toscana. Gli ultimi imbarazzanti eventi (ritardo nella vaccinazione e incapacità di coordinare un servizio che tuteli i più deboli) sono solo gli ultimi episodi di un sistema pubblico in grave difficoltà e che porta serio danno ai cittadini.

L’Avv. Kishore Bombaci, di Buona Destra Toscana, cita come esempio il tema delle liste di attesa interminabili, cui la Regione risponde poco e male.

Nonostante ogni sforzo, il suddetto sistema delle liste di attesa non è ancora degno di un paese civile. Il metodo della “priorità delle prestazioni” ha sostanzialmente fallito e, salvo i casi di reale urgenza, non viene sostanzialmente rispettato.

Dobbiamo rilevare – afferma l’Avv. Bombaci Kishore - alcuni aspetti di tipo organizzativo che meritano una profonda riflessione.

Come è stata gestita la riduzione dei “tempi d’attesa” ?

In molti casi facendo ricorso alle strutture private oppure inviando gli utenti presso strutture pubbliche a diversi chilometri di distanza dalla residenza abituale del richiedente la visita o le cure. Questo è fonte di estreme difficoltà se si pensa a pazienti anziani, o non autosufficienti che spesso devono fare molti chilometri per poter accedere a una prestazione universalmente dovuta a tutti.

Peraltro un recente bando della ASL Toscana Centro si va proprio in questa nefasta direzione. Si tratta di un bando da 2,8 milioni di euro per acquistare, a tempo, 72 mila tra controlli specialistici ed ecografie, detto “Progetto Sperimentale Acquisizione prestazioni specialistica ed ecografiche a livello zonale per contenimento liste di Attesa”, rivolto a soggetti privati e al cosiddetto “privato sociale” , un atto che non ha molti precedenti e segna un cambiamento politico in senso peggiorativo nella gestione delle liste di attesa.

Insomma, viene certificato e avallato un sistema per cui molti cittadini - continua Bombaci - che per una qualsiasi patologia o accertamento vengono indirizzati presso cliniche private, o presso case di cura o centri fuori provincia. Una vera odissea regionale per i malcapitati.

Ed a proposito della sanità privata che - dice Bombaci - voglio porre , ancora una volta, un po’ d’attenzione.

Gli spazi offerti dalla sanità privata si sono allargati nell’offerta delle Associazioni che fanno capo al volontariato, quali: Misericordie, Pubbliche Assistenza, Fratellanza Militare, Croce Verde ecc.. Queste realtà esistenti ed operanti sul territorio Toscano che sono essenziali nella gestione delle emergenze, tuttavia confermano il fallimento della sanità pubblica. Tutta queste esternalizzazione dei servizi essenziali si rivela pericolosa – secondo Bombaci – in quanto si smantella e si indebolisce il SSN universalità e si rende sempre più difficile il controllo della qualità negli accertamenti oltre a non poter monitorare eventuali eccessi che potrebbero vi potrebbero essere da parte dei “soggetti economici che vendono le prestazioni al servizio pubblico.
 

Osserviamo da tempo il pensiero unanime che accomuna la collettività intorno al tema delle crescenti difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie, vissute come una diffusa e triste “passione”.

Accade spesso che molte persone si rivolgono direttamente a canali paralleli alla sanità pubblica fin dall’inizio.

Uno dei percorsi all’ immediata domanda è quello della prestazione in intramoenia ovvero verso il privato, svolta dallo specialista presso le strutture pubbliche. Questa è un’altra conferma del fallimento della sanità pubblica.

Ebbene, questo scenario conferma il fallimento di una sanità pubblica che riesce a dividere la società in classi sociali.

Si parla sempre e comunque di costi a carico diretto del cittadino-utente.

Non una ricerca di mercato, una indagine sociale atta ad individuare quale sia stata la volontà o l’esigenza da parte del cittadino per fare ricorso alla struttura privata.

Poiché manca il dato oggettivo sull’andamento reale della situazione: “tutti vivono felici e contenti”.

C’è nel mercato una compagnia di Assicurazioni che offre i finanziamenti necessari per supportare i costi della sanità privata. Anche in questo caso con la benedizione della politica. Una offerta rivolta a quanti non trovano accoglienza nel settore pubblico e si rivolgono a quello privato.

Evidentemente al maggiore responsabile di questo disastro pubblico “ le istituzioni regionali, non viene imputato nulla. Nessuno è stato capace di fermare questo degrado sociale. Ne è dimostrazione la gestione della pandemia da Covid-19.

Pertanto riteniamo come Buona Destra che ci sia bisogno di un vero cambio di passo nella gestione della sanità pubblica con una diretta avocazione da parte dello Stato di questo settore strategico per il Paese e per i cittadini, togliendo ogni alibi a centri di potere ormai incancreniti in veri e propri privilegi che vanno estirpati.

Chiediamo quindi la collaborazione dei cittadini, che si potranno rivolgere a Buona Destra per segnalare disfuzioni e disagi che porteremo nelle forme di legge innanzi agli organi preposti.

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