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Italia Nostra stoppa la Firenze post covid. Choc in città

Il giorno dopo. Nardella e Del Re: "Noi vincitori due volte al Tar, loro distanti dalla città". Il presidente degli Architetti Senesi: “Sconcerto e disappunto, proprio quello di cui ora non abbiamo bisogno”.

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Firenze Firenze © Alessia Benelli
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"Un atto dovuto anche se sofferto" così Italia Nostra dopo il disappunto e lo sconcerto che ha colto tutta la città dopo il ricorso presentato al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Toscana sul blocco dei cantieri a Firenze.

Nel momento in cui la città vive una crisi economica senza precedenti dai tempi della seconda guerra mondiale arriva come un fulmine a ciel sereno questo ricorso che di fatto potrebbe bloccare qualsiasi sviluppo e ripresa della città dalla pandemia

“Apprendiamo con sconcerto del nuovo ricorso di Italia Nostra - affermano il Sindaco Dario Nardella e l'assessore Cecilia Del Re -, notificato peraltro all’indomani del servizio di Report, che viene citato dagli esponenti di Italia Nostra come ragione che ulteriormente giustificherebbe la loro azione. Come sempre siamo pronti a difenderci nelle sedi opportune. Siamo convinti che la variante impugnata, come riconosciuto per ben due volte dal Tar Toscana, abbia come fine proprio quello della tutela del patrimonio edilizio storico, e illustreremo di nuovo le nostre ragioni anche al Consiglio di Stato, supportati dalla giurisprudenza formatasi sul tema che ha indotto l’amministrazione ad adottarla. Peraltro, nonostante la vittoria dello scorso Dicembre, a Febbraio scorso abbiamo siglato un accordo di ricerca con l’Università di Firenze, Dipartimento di Architettura, per approfondire la tematica del patrimonio edilizio storico all’interno del nuovo Piano operativo perché solo quella può essere la sede per affrontare questa discussione. Nonostante la vittoria, dunque, abbiamo aperto un percorso di approfondimento e analisi supportati dall’Università, e lavorato per preparare il percorso partecipato verso il nuovo Piano. A causa della pandemia, l’inizio del percorso di partecipazione per l’adozione del nuovo piano è slittato a Settembre; prendiamo dunque atto che Italia Nostra invece di partecipare insieme ai cittadini, agli ordini e alle altre associazioni a questo percorso ha deciso ancora di ricorrere ai Tribunali, continuando peraltro a mischiare temi - come quello delle locazioni turistiche - che con questa variante non hanno nulla a che fare. Il momento poi in cui arriva questo ennesimo atto - già di grave incertezza e crisi che tutto il mondo sta vivendo - palese l’assoluta lontananza verso la nostra città e comunità e il solo interesse a ricoprire un protagonismo agli occhi dell’opinione pubblica”.

Sconcerto un po' ovunque in città per questo ricorso che di fatto potrebbe bloccare l'edilizia in città e "per Italia Nostra potrebbe rappresentare un clamoroso autogol. Il blocco dell'edilizia a Firenze significa infatti non solo il blocco di moltissime attività economiche e quindi la perdita di ulteriori posti di lavoro ma soprattutto significa impedire l'effettiva fruibilita’ del patrimonio immobiliare della nostra citta’ e l'adeguamento ecologico e ambientalmente sostenibile delle abitazioni del centro storico.”
E' così che la pensa Giancarlo Fianchisti, presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Firenze. “Come Italia Nostra sa meglio di noi infatti anche negli edifici più vecchi e addirittura quelli di valore storico e architettonico possono essere compiuti vari interventi di adeguamento e di miglioramento dal punto di vista energetico che ne consentono una riduzione dell’impatto ambientale. Poter intervenire sugli edifici nel centro di Firenze, grazie anche alle nuove tecnologie, significa non solo tutelare i beni artistici e architettonici della nostra città ma significa anche migliorare l'ambiente e quindi la qualità della vita di tutti i fiorentini e di tutti i turisti che vengono a Firenze. Dire no a questa occasione non solo economica ma anche ambientale ci sembra un atteggiamento autolesionistico che non aiuta la ripresa né economica né ecologica della nostra città in un momento in cui ripartire bene e velocemente è fondamentale. Del resto anche le nuove normative prevedono che il bonus per l'edilizia sia strettamente legato al miglioramento dell'efficienza energetica degli immobili e all'ampliamento della loro sicurezza sismica ed uno stop in questo momento significa rinunciare alle incentivazioni promosse dal Governo.”

“Il ricorso di Italia Nostra è una mazzata su Firenze” attaccano l'On. Erica Mazzetti di Forza Italia e Jacopo Cellai, Capogruppo a Palazzo Vecchio.Purtroppo quando si agisce solo contro e non per qualcosa questi sono i risultati. Ancora una volta un ricorso, inventato e promosso dai soliti professionisti del no che blocca lo sviluppo della città”. “Già oggi in Parlamento – precisa l’On. Erica Mazzetti – ho personalmente sollevato il problema del suddetto ricorso quale componente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici”. L'On. Mazzetti e Cellai sposano le dure critiche espresse dall'Ordine degli Ingegneri nei giorni scorsi. “Ci stupiamo che un'associazione in questo momento storico abbia a cuore solo di fermare le trasformazioni urbanistiche senza rendersi conto che grazie ai loro no molte aziende dovranno fermarsi e molte persone rischiano di andare a casa. L’edilizia è da sempre un volano per tutta l'economia, attiva tutti gli altri settori e in questo momento non può subire un'ulteriore mazzata”. “Il centro storico non può rimanere cristallizzato, devo essere consentiti gli interventi richiesti, pur nel rispetto: pensiamo solo all'adeguamento energetico grazie all'ecobonus che potrebbe sfumare del tutto. Al Comune di Firenze – conclude Cellai chiediamo una posizione chiara contro l'ottuso ostruzionismo di Italia Nostra”.

Il Presidente della Commissione Urbanistica di Palazzo Vecchio Renzo Pampaloni parla di "Atto incomprensibile che rischia conseguenze negative per la città. Un no alla partecipazione da parte di chi dovrebbe avere a cuore la partecipazione.".

Per Marco Del Panta consigliere della Lista Nardella “Il ricorso getta ulteriore incertezza in un momento di profonda crisi, proprio adesso che il Comune e tutti gli operatori stavano cercando di far ripartire l’economia cittadina stroncata dal Coronavirus. La tutela e preservazione degli immobili storici è una priorità, ma se non vivono gli immobili deperiscono. Il ricorso oltretutto include una richiesta di sospensiva che avrebbe effetti devastanti sulla ripresa dell’attività economica nel settore dell’edilizia. Se l’Italia è ferma da vari punti di vista lo è anche per azioni nate da questo tipo di visione”.



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