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L'isola che non c'è

Che “covid free” sia la parola d'ordine per il rilancio non solo turistico ma anche economico

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Zeri, Mulazzo, Careggine, Vagli di Sotto, Lajatico, Orciano Pisano, Firenzuola, Castel Focognano, Ortignano Reggiolo, Monticiano, Castell'Azzara, Cinigiano, Manciano sono isole che non ci sono di Toscana.

Luoghi di poche centinaia d'anime incastonate fra le vallate e le colline dimenticate da Dio, dagli uomini e dal virus dato che sono covid free più o meno da sempre. Isole che non ci sono come queste di Toscana c'è ne sono tantissime da Trieste a Mazara del Vallo.

Covid free per natura le isole che non ci sono in contrapposizione delle isole vere che, secondo un'idea del Ministro Massimo Garavaglia che vuole emulare un'idea greca, dovrebbero diventare la ciambella di salvataggio del turismo italico grazie alla vaccinazione di massa.
Il progetto è già partito e a leggere Il Messaggero che pubblica una velina dell'agenzia Dire si assicura che il Commissario straordinario Francesco Figliuolo ha gà inviato una lettera per la programmazione a tutti i sindaci delle isole minori d'Italia.

Gongola dalla Campania lo “sceriffo” De Luca che si è già portato avanti pianificando “entro aprile” la vaccinazione di Capri, Ischia e Procida ma non ci sta Stefano Bonaccini che scruta l'orizzonte senza ombrelloni e senza isole della sua Riviera Romagnola. Scuote la testa anche Giovanni Toti che nella riviera di ponente e di levante della sua Liguria conta si o no un paio di isolotti splendidi ma buoni solo per escursioni giornalieri. Pollice in giù anche da Luca Zaia che nel suo Veneto di isole ha solo quelle bellissime ma malinconicamente deserte della laguna della Serenissima ed è contrario anche il neo Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga che nel suo Friuli guarda più alle Alpi Giulie che non alla laguna di Grado.

L'idea delle isole covid free come ciambella di salvataggio del turismo italico non convince oltre a non piacere alle isole che non ci sono covid free per natura. Non convincono semplicemente perché non sappiamo qual'è risposta dare a queste tre semplici domande.

La prima è di natura numerica e geografica.
Com'è possibile anche violando le norme del distanziamento sociale stipare su piccole isole tutti i turisti che normalmente si spalmano nelle località situate lungo i 7500 km. di costa dello stivale?

La seconda è di natura etica.
E' cosa buona e giusta togliere il vaccino a un signore ottantenne di città molto esposto al contagio per somministrarlo a un pischello che fa “la stagione” a Capri servendo la colazione in un cinque stelle vista faraglioni a una coppia di americani?

La terza infine è di natura giuridica.
Dato che la vaccinazione è facoltativa com'è possibile imporre la vaccinazione di massa a tutti gli abitanti di Linosa, di Giglio o di Procida in nome solo di un'idea ministeriale?

Che “covid free” sia la parola d'ordine per il rilancio non solo turistico ma anche economico dell'Occidente lo sappiamo da almeno sei mesi e allora forse è giunto il momento che il Bel Paese la smetta di procedere a tentoni scopiazzando qua e là idee altrui per appiccicarle confuse in un collage nonsense.
Il rilancio dell'Italia e il diritto al vaccino non possono essere regolamentate dall'aria salmastra.

Nadia Fondelli
 

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