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15 aprile 1446, muore Filippo Brunelleschi, architetto geniale

Famoso per la cupola del Duomo di Firenze, ma non fece solo quella...

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Brunelleschi visto da Masaccio (Cappella Brancacci, Firenze) Brunelleschi visto da Masaccio (Cappella Brancacci, Firenze) © Wikipedia
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Filippo Brunelleschi, per esteso Filippo di ser Brunellesco Lapi, è stato un architetto, ingegnere, scultore, matematico, orafo e scenografo italiano del Rinascimento.
Considerato tra i primi architetti e progettisti dell’età moderna, Brunelleschi fu uno dei tre grandi iniziatori del Rinascimento fiorentino con Donatello e Masaccio.
In particolare, Brunelleschi, che era il più anziano, fu il punto di riferimento per gli altri due e a lui si deve l’invenzione o riscoperta della prospettiva a punto unico di fuga, o "prospettiva lineare centrica".

Dopo un apprendistato come orafo e una carriera come scultore, si dedicò principalmente all’architettura, costruendo, quasi esclusivamente a Firenze, edifici sia laici sia religiosi che fecero scuola.
Tra questi spicca la cupola di Santa Maria del Fiore, un capolavoro ingegneristico costruito senza l’ausilio delle tecniche tradizionali, quali la centina, nota per la sua struttura autoportante.

Con Brunelleschi nacque la figura dell’architetto moderno che, oltre ad essere coinvolto nei processi tecnico-operativi, come i capomastri medievali, ha anche un ruolo sostanziale e consapevole nella fase progettuale: non esercita più un’arte meramente “meccanica”, ma è ormai un intellettuale che pratica un’ “arte liberale”, fondata sulla matematica, la geometria e la conoscenza storica.

Brunelleschi morì a Firenze nella notte tra il 15 e il 16 aprile del 1446, lasciando come erede, di una casa e di 3.430 fiorini, il figlio adottivo Buggiano.
La sua tomba venne inizialmente collocata in un loculo nel campanile di Giotto e trasferita solennemente in duomo il 30 settembre dello stesso anno.

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