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5 febbraio 1445, una neonata abbandonata viene affidata allo Spedale degli Innocenti

A chi vuole ripercorrerne la storia, consigliamo la visita allo straordinario Museo degl’Innocenti, nato per esporre le opere d’arte...

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L'istituto degli Innocenti L'istituto degli Innocenti © Facebook
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Nel 1455 l’Ospedale Santa Maria degli Innocenti, o Spedale degli Innocenti, in piazza SS. Annunziata, iniziò ad accogliere i bambini abbandonati (i cosiddetti “nocentini”) nella pila posta sotto il loggiato esterno, sostituita in seguito con una finestra ferrata.
La prima, il 5 febbraio di quell'anno, fu Agata Smeralda. La chiamarono così perché era la santa celebrata quel giorno.
L’edificio, finanziato dall’Arte della Seta e progettato da Filippo #Brunelleschi, che ne fece un esempio delle prime architetture rinascimentali civili, era stato inaugurato due settimane prima.
La costruzione era iniziata nel 1419. Sulla facciata i dieci medaglioni in ceramica invetriata realizzati da Andrea della Robbia.

A chi vuole ripercorrerne la storia, consigliamo la visita allo straordinario Museo degl’Innocenti, nato per esporre le opere d’arte dell’antico Spedale.
Il Museo è stato trasformato in un percorso che permette di scoprire un patrimonio culturale unico al mondo, legato al tema dell'accoglienza e all’attività secolare svolta in favore dei bambini che non potevano essere cresciuti dalle famiglie d’origine.
Al piano seminterrato si racconta la storia e l'evoluzione dell'Istituto degli Innocenti attraverso biografie e memorie personali dei bambini ospitati.

Al pianoterra trova spazio il percorso architettonico, che racconta lo sviluppo dell'antico Spedale, ricostruendo i progressivi interventi di ristrutturazione dell'edificio in rapporto all’evoluzione delle funzioni dell'Istituto.

Al secondo piano è attrezzata la Galleria che ospita le opere d'arte più preziose e il Coretto di preghiera delle balie. In totale sono circa ottanta le opere esposte, eseguite da artisti come Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Bartolomeo di Giovanni, Piero di Cosimo, Neri di Bicci, Luca e Andrea della Robbia, Giovanni del Biondo.
Il Museo è aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 19.

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