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Acqua, accusa di Pdl e Lega. 'Non si segue la volontà popolare...'

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Acqua, accusa di Pdl e Lega. 'Non si segue la volontà popolare...' Acqua, accusa di Pdl e Lega. 'Non si segue la volontà popolare...' © n.c.
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Dal gruppo Pdl Lega Nord nel Consiglio Comunale di Scarperia riceviamo e pubblichiamo quanto segue, relativo alle decisioni successive al referendum:

Il 29 agosto scorso a Scarperia si è tenuto il Consiglio Comunale. Un Consiglio Comunale che tra i vari punti dell’odg, (variazioni del bilancio di previsione, declassamento di strade comunali, spostamento di strade vicinali, riconoscimento morale ai carabinieri che hanno salvato una vita umana e un ricordo del “Barba”) vedeva due importanti documenti presentati dal Gruppo PDL – Lega Nord: un ordine del giorno riguardante il risultato dei referendum del 12 e 13 giugno riguardante la gestione dell’acqua e una mozione relativa alla sospensione del servizio ambulatoriale di ostetricia e ginecologia a Scarperia.

 

L’ordine del Giorno relativo ai risultati del referendum metteva in risalto l’alta affluenza degli scarperiesi e l’eccezionale risultato dei “SI” che hanno ribadito in modo deciso ed inequivocabile il ritorno della gestione idrica con capitale pubblico e senza che questo produca ricavi e quindi impegnava il sindaco e la giunta scarperiese a tradurre in atti concreti la volontà popolare.

Tra l’altro il citato odg metteva in evidenza come con i promotori dei referendum, nella campagna referendaria “per l’acqua pubblica”, aveva partecipato tutto il “centro sinistra” al completo guardandosi bene di informare compiutamente cosa si andava ad abrogare e quali sarebbero state le conseguenze dell’affermazione degli stessi referendum.

Inoltre, il medesimo odg evidenziava anche il silenzio calato, dopo un primo momento di entusiasmo, sui risultati e gli effetti dei referendum. Il Gruppo di maggioranza, che fa parte di quel “centro sinistra”, anticipando la sua contrarietà all’odg del PDL-Lega Nord, per bocca del suo capo gruppo faceva riferimento ad una nota interpretativa dell’ANCI, diramata nei giorni seguenti ai referendum, affermando, in sintesi, che il risultato dei referendum era solo per abrogare l’articolo del decreto Ronchi e che questo non per forza significava che l’attuale situazione sarebbe cambiata e che quindi tutto poteva rimanere immutato.

Mentre per quanto riguardava l’abrogazione del capitale investito, rimetteva tutto alle decisioni della Regione Toscana ricordando solo in questo caso l’eccezionale affluenza degli elettori. Alla replica del Capo Gruppo del PDL – Lega Nord, Paolino Messa, che ribadiva l’incompleta ed ingannevole informazione ai cittadini che sono stati spinti ad una partecipazione di massa convinti che questa avrebbe significato un cambiamento sostanziale sull’attuale gestione idrica di Publiacqua con un servizio migliore a tariffe più basse, in un concitato botta e risposta, dal gruppo di maggioranza veniva asserito che i cittadini avevano il dovere di informarsi meglio prima di andare a votare…….. e questo è tutto dire!!!!!!

Da tutto questo si evince come la partecipazione del “centro sinistra”, e quello di Scarperia non è stato da meno, ai referendum non era per garantire ai cittadini, come hanno fatto credere con l’ingannevole propaganda referendaria, un servizio idrico più efficace e meno costoso, ma solo esclusivamente un tentativo di fare cadere il Governo Berlusconi e poiché non vi sono riusciti hanno steso uno strato di spessa nebbia sulla volontà popolare attaccandosi a interpretazioni dell’ANCI che a sua volta si è ben guardata di disilludere le aspettative della popolazione prima della tornata elettorale.

Naturalmente, con il voto sfavorevole del compatto gruppo di maggioranza, con l’astensione del Gruppo Comunista (che condivideva nel merito il documento ma non nella forma) l’odg è stato respinto al mittente con buona pace dell’espressione della volontà popolare.

Con il secondo documento il Gruppo PDL – Lega Nord chiedeva l’impegno del Sindaco e della Giunta a far riattivare il servizio ambulatoriale di ostetricia e ginecologia a Scarperia sospeso ormai da qualche tempo e che crea non pochi problemi agli utenti di tale servizio. Anche questo documento è stato bocciato con il voto unanime della maggioranza (Centro Sinistra per Ignesti) contro il voto favorevole di PDL – Lega Nord e Gruppo Comunista.

Il Gruppo di maggioranza, in primis per bocca dell’assessore alla sanità, si è lanciato in una difesa ad oltranza della scelta dell’ASL dovuta anche e soprattutto ai tagli alla Sanità del Governo, sorvolando su quanto è malata la Sanità Toscana (gli ultimi eventi non hanno insegnato niente) e che nonostante i ben noti deficit di bilancio hanno pagato i bonus e premi incentivanti ai numerosi dirigenti che ne fanno parte ed hanno contribuito in modo determinante al mal funzionamento della stessa.

Tutto questo ignorando le rimostranze e le necessità di quei cittadini che hanno subito la sospensione del servizio. Tra l’altro l’assessore Fiammetta Capirossi accusava il PDL di aver presentato la mozione solo per ordine del partito perché aveva visto “identiche” mozioni presentate in altri Comuni mugellani, guardandosi bene da dire però che nel comune di Vicchio tale mozione è stata votata all’unanimità in modo favorevole.
Per IL GRUPPO PDL – LEGA NORD il capo gruppo Paolino Messa

 

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