Occhi arrossati, le cause - okmugello.it © N. c.
un piccolo dramma silenzioso, con protagonisti minuscoli, a otto zampe: gli acari Demodex folliculorum.
Questi microscopici abitanti, lunghi appena 0,4 millimetri, vivono indisturbati tra le tue ciglia e sopracciglia. Secondo alcuni esperti, potrebbero essere la chiave per spiegare molti fastidi oculari che spesso attribuiamo ad altre cause.
Quasi tutti noi li ospitiamo senza nemmeno saperlo. Si annidano nei follicoli piliferi e nelle ghiandole sebacee, specialmente intorno agli occhi. Di giorno, restano nascosti nella pelle, ma di notte, quando chiudiamo gli occhi e ci addormentiamo, escono allo scoperto per nutrirsi e accoppiarsi. Questo comportamento è del tutto naturale, ma quando la loro popolazione cresce eccessivamente, possono scatenare conseguenze tutt'altro che piacevoli per la salute dei nostri occhi.
Demodex e la blefarite: un legame sottovalutato con la secchezza oculare
Uno dei problemi più comuni legati a questi acari è la blefarite, un'infiammazione delle palpebre che si manifesta con prurito, rossore e gonfiore. Spesso, la blefarite si accompagna alla sindrome dell’occhio secco, una condizione sempre più diffusa dovuta a un'alterazione nella produzione del film lacrimale, che può provocare bruciore, irritazione, sensibilità alla luce e visione offuscata. Molti di noi tendono ad attribuire questi disturbi all'uso prolungato di schermi o all'aria condizionata, ma gli acari delle ciglia potrebbero essere i veri responsabili, soprattutto quando i sintomi persistono.

Ma come riescono questi microscopici esseri a provocare tutto questo? La loro azione si concentra in particolare sulle ghiandole di Meibomio, situate lungo il bordo delle palpebre, le quali producono la componente oleosa delle lacrime. Quando gli acari infiammano queste ghiandole, la qualità del film lacrimale si altera drasticamente, causando una lubrificazione insufficiente dell'occhio. Il risultato è un circolo vizioso che aggrava la secchezza e l'irritazione, trasformando un semplice fastidio in un problema cronico.
Riconoscere la presenza dei Demodex non è facile, poiché i sintomi possono facilmente sovrapporsi a quelli di altre condizioni oculari. Tuttavia, ci sono alcuni segnali specifici da non sottovalutare. Il più caratteristico è la comparsa di piccoli residui biancastri o giallastri alla base delle ciglia, simili a forfora o a una pellicola untuosa. Altri campanelli d'allarme includono prurito persistente alle palpebre, sensazione di avere un corpo estraneo nell'occhio, lacrimazione continua, arrossamento e gonfiore del bordo palpebrale. Se noti che questi sintomi peggiorano al mattino o diventano cronici, è fondamentale rivolgersi a un oculista: un esame semplice, come l'osservazione al microscopio di alcune ciglia, può confermare la presenza di questi piccoli parassiti.
Ma come facciamo a ritrovarci con questi ospiti? In molti casi, conviviamo con loro fin dalla nascita. Tuttavia, alcune abitudini possono favorirne la proliferazione: una scarsa igiene del viso e degli occhi, l'uso condiviso di asciugamani, cosmetici o trucchi contaminati, e anche l'impiego prolungato di ciglia finte o extension, che creano un ambiente ideale per il loro sviluppo.
Fortunatamente, è possibile intervenire. Oltre alle cure prescritte da un oculista, come l'uso di specifici colliri, è fondamentale adottare una corretta igiene oculare quotidiana. Esistono detergenti delicati pensati proprio per la zona delle palpebre, in grado di rimuovere residui, batteri e, appunto, acari, prevenendo così nuove colonizzazioni. Nei casi più gravi, possono essere indicati trattamenti farmacologici mirati.
Insomma, se da tempo i tuoi occhi sono secchi, irritati o arrossati, forse la causa non è solo lo schermo del computer o l'aria condizionata. Potrebbero essere questi microscopici ospiti indesiderati, che si annidano tra le tue ciglia. Invisibili sì, ma decisamente attivi. E ora che lo sai, forse il loro "dramma" notturno non ti sembrerà più così lontano.


