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Chiude un emporio storico. Il Fioraio Gabbrielli a Borgo

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Chiude un emporio storico. Il Fioraio Gabbrielli a Borgo Chiude un emporio storico. Il Fioraio Gabbrielli a Borgo © n.c.
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Quando in un paese chiude un esercizio commerciale, dopo quasi 150 anni di attività, è come un tassello che si stacca da un antico mosaico, rendendolo più scarno, più povero socialmente ed umanamente parlando, poiché in quella piccola ed accogliente bottega, chissà quante generazioni sono entrate per acquistare un mazzo di fiori, una pianta, un semplice fiore, e nello stesso momento scambiare due chiacchere con il proprietario, come si conveniva e come era tradizione in tutte le vecchie botteghe paesane. In un mondo ormai capovolto, dove si sente solamente il tintinnio metallico della casse senza una parola o un sorriso di saluto, fa un po tristezza vedere abbassare la saracinesca del Fioraio Gabbrielli nella centrale piazza Cavour (piazza dell’Orologio) a Borgo San Lorenzo, ma giunti sulla soglia della pensione, giustamente dopo tanti anni di onesto lavoro, gli amici Fabrizio e Paola, hanno deciso di andare in meritato riposo e godersi i loro figli e i nipoti. Dopo quasi 150 anni di attività dunque, il fioraio Gabbrielli, fra ‘800, ‘900 e Terzo Millennio, chiude una attività che iniziò nel lontano 1867 a Fiesole, dove la famiglia abitava, dal capostipite Alessandro. Dopo la nascita del figlio Giulio (1897), la famiglia Gabbrielli si trasferì a Borgo San Lorenzo nell’antica via San Martino per la vendita di fiori e piante in un fondo talmente basso che per entrarci ricordiamo benissimo dovevamo scendere alcuni scalini in pietra ed abbassare la testa per non batterla nello stipite Che tempi! Scomparso Giulio (era simpaticamente soprannominato “ i sor a galla”), il figlio Alessandro continuò l’attività commerciale sempre in via San Martino trasferendosi poi agli inizi degli anni ’60 in piazza Cavour in un fondo dove nel tempo avevano trovato spazio e lavoro l’antico “Caffè Mugello” e poi il parcheggio, mitico, di biciclette della leggendaria “Giorgina”. Alessandro poi ingrandì notevolmente lo spazio del suo esercizio che giungeva addirittura in piazza del Poggio, proseguendo con il figlio Fabrizio questo vecchio e nobile lavoro. La vita continua e dopo molti anni scomparso Alessandro, Fabrizio con la mamma e con la moglie Paola, ha continuato ancora questo lavoro, per giungere, come sopra scritto sulla linea del traguardo d’arrivo. Dopo il fioraio Gabbrielli, abbiamo fatto una piccola indagine degli esercizi commerciali rimasti a Borgo, e su circa 208, citati nel 1906 dalla Camera di Commercio Elettorale di Firenze in un antico documento che abbiamo trovato, ne sono rimasti 10/15 non più, fra cui la Trattoria degli Artisti nella piazzetta Romagnoli aperta e fondata dalla famiglia Benvenuti nel 1837 ( 25 anni prima dell’unità d’Italia) ed ancora in essere. Tornando all’amico fioraio, la famiglia Gabbrielli ci prega di ringraziare sentitamente, e lo facciamo molto volentieri, tutti i suoi fedeli clienti e tutte le generazioni che in questi anni hanno dimostrato la loro fiducia e preferenza. Si è vero, come ci diceva un amico, la piazza dell’Orologio senza il fioraio Gabbrielli è più povera e più triste. Il fioraio Giulio Gabbrielli detto “ i’ sor a galla” (Foto archivio A.Giovannini) Il fioraio Alessandro Gabbrielli (Foto A.Giovannini) Fabrizio Gabbrielli con la moglie Paola e la nipotina

 

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Commenti 6
  • carlo

    Fiorin/fiorello/l'amore bello..... chiss quante rose per gli amati in 150 anni. Me ne dispiace tanto.

    rispondi a carlo
    sab 2 aprile 2016 08:59
  • Giuseppe

    Giovannini ci spiega ( e se non lui, chi!), che in Borgo ci sono rimasti fra il si e il no circa 15 esercizi commerciali storici. Manca poco. Chi vuol intendere intenda.Amen

    rispondi a Giuseppe
    ven 1 aprile 2016 09:00
  • GIANNI

    BUONA PENSIONE, AVETE FATTO IL VOSTRO DOVERE PER TANTI ANNI. LUIGI

    rispondi a GIANNI
    ven 1 aprile 2016 08:32
  • alfredo

    QUANTO ME NE DISPIACE. E' PROPRIO VERO UN ALTRO MATTONE CHE SE NE VA

    rispondi a alfredo
    ven 1 aprile 2016 08:26
  • teresa

    Quante volte sar andata a comprare i fiori dl Gabbrielli. Me ne dispiace molto. Quanta umanit in questo articolo.

    rispondi a teresa
    ven 1 aprile 2016 07:38
  • LUIGI

    come sempre una semplice ma bella storia del nostro paese, ormai perso.

    rispondi a LUIGI
    ven 1 aprile 2016 07:27