HAMELIN © MM
La storia del pifferaio di Hamelin è ancora avvolta nel mistero. Hamelin è il nome di una cittadina al nord della Germania dove leggenda e realtà si son fuse centinaia di anni fa, dove diverse ipotesi non hanno mai risolto il mistero della sparizione di 130 bambini, come riportato nella targa affissa sulla cosiddetta casa dell’accalappia topi. Un fatto di cronaca traslato via via in fiaba, nella tradizione orale prima e nella raccolta “Saghe germaniche” dei Fratelli Grimm poi.
Dotati di cuffie nelle quali viene narrata la storia per gli adulti e quella invece per i bambini, seduti su una gradinata sul palco, ci siamo tuffati nel mondo di “Hamelin” guidati da Fabio Tinella che col suo carretto pieno di sorprese narra la storia dell’invasione dei topi. Lo spettacolo si divide eccezionalmente in due storie narrate in contemporanea,accompagnando i movimenti dell’attore che, per i grandi sono botte e insulti, per i bambini uno sciame di mosche e tutto è veramente sospeso, come nelle fiabe.
In Hamelin c’è tutto, una prova attoriale straordinaria “In carne ed ossa” ma anche con l’animazione dei burattini che, come in uno spettacolo di piazza divertono sia grandi che piccini.
Lo spettacolo è bellissimo, e non sorprende che abbia vinto il Premio Eolo 2023, l’unica cosa che ha lasciato perplesso qualcuno è il perché, essendo una leggenda tedesca, poi i personaggi parlino con inflessioni dialettali italiane, ma è un particolare irrisorio, la cosa veramente importante è l’effetto magico che “Hamelin” ha avuto sugli spettatori che avevano completamente esaurito ogni posto disponibile (il numero delle cuffie è quello!) e che hanno ballato insieme a Fabio Tinella ed al resto della compagnia ben oltre la fine di questo show particolarissimo studiato in ogni ripresa di fiato, che ha veramente incantato tutti quanti.
