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"Dal Ghirlandaio per amicizia". Di Enrico Martelloni

E’ un momento unico, l’attimo che attraverso lo sguardo coglie l’anima dell’anziano dal naso deformato per l’infezione cutanea e quella del bambino.

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Miniatura Ghirlandaio Miniatura Ghirlandaio © EM
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Per amicizia, perché cimentarsi con i grandi pittori per celia o per sfida, m’impegna a togliere la noia, ho disegnato per una collega il vecchio e il nipote di Domenico Ghirlandaio esposto dal 1880 al museo del Louvre, dove lei era andata poco tempo fa.
Vorrei uno schizzo, un disegno anche arrangiato di quel quadro che mi è piaciuto tantissimo: te lo commissiono” ed io trovandolo avvincente, nonostante il caldo di questa estate infuocata, ho provato e poi consegnato il disegno, attratto sempre più verso questo capolavoro.

Più dei colori in tempera, l’originalità del soggetto, commissionato in forma privata al Ghirlandaio, esprime l’intensità filiale tra il nipote e il nonno. E’ un momento unico, l’attimo che attraverso lo sguardo coglie l’anima dell’anziano dal naso deformato per l’infezione cutanea e quella del bambino. Ciò gli rende vita continua, come sorgente inesauribile. Noi la riconosciamo, la ricerchiamo ogni qualvolta la incontriamo, nelle nostre fotografie, o nei nostri ricordi affettivi, negli abbracci.

A mio avviso è questo, che trasforma in un dipinto eccezionale la tempera del Ghirlandaio, pittore del rinascimento fiorentino, rendendola unica. Il soggetto, e il tempo, giocando anche con se stesso, ha fatto si che gli occhi degli osservatori dinanzi a questo quadro, si siano alternati nei ruoli, passando dal nipote al nonno senza che gli abiti dei due e le mode trascorse nei secoli dal compimento dell’opera, abbiano modificato di un nulla il suo profondo e vivo sentimento.

Chi avrà commissionato il dipinto?

Il facoltoso nonno pare non sia stato se non fosse anteriore al sanguinello conservato al museo nazionale di Stoccolma dove il Ghirlandaio ha ritratto il volto dell’anziano dal naso deformato appena morto. E’ stato forse il nipote qualche anno più tardi ricordando quell’episodio? Probabile. Il vero committente, comunque, per sua volontà, o per il genio di Domenico, ha colto quello che l’intelligenza talvolta cerca per spiegare gli aspetti, non della bellezza estetica, ma di quella interiore facendone la differenza tra tutti gli altri dipinti.

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