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“Dicomanocheverrà” e “Insieme per Dicomano” no al clima intimidatorio e all’uso politico di un ordine del giorno teso a criminalizzare il dissenso

Secondo i due Gruppi Consiliari, ennesima dimostrazione di nervosismo politico e fastidio verso la trasparenza da parte della maggioranza

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Saverio Zeni e Laura Barlotti Saverio Zeni e Laura Barlotti © nn
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Durante il consiglio comunale del 28 luglio 2025, si è assistito all’ennesima dimostrazione di nervosismo politico e fastidio verso la trasparenza da parte della maggioranza guidata dal Sindaco Massimiliano Amato. Il consigliere Saverio Zeni ha comunicato pubblicamente, prima dell’inizio della discussione sui punti all’ordine del giorno, la propria intenzione di trasmettere in diretta streaming – sul proprio profilo social – esclusivamente i suoi interventi, inquadrando il volto e utilizzando l’audio ambientale. Una scelta già annunciata nei mesi precedenti e tesa a favorire la partecipazione civica e la piena conoscenza del dibattito pubblico.

Evidentemente però, la trasparenza non è ben vista da chi amministra il Comune: bastano pochi secondi di diretta per far saltare i nervi al Sindaco, che ha reagito con toni aggressivi, gesti scomposti e attacchi verbali in aula, in un comportamento inaccettabile per chi rappresenta un’istituzione.
Solo l’intervento del Segretario comunale ha riportato un minimo di calma, suggerendo la formalizzazione futura della richiesta. Zeni, con senso di responsabilità, ha interrotto la diretta ma ha fatto mettere agli atti la propria posizione. La reazione del Sindaco non ha però bisogno di verbali: è stata evidente a tutti.

Un ordine del giorno che trasforma il dissenso in colpa
Se la scena iniziale è parsa sconcertante, ciò che è avvenuto subito dopo è apparso ancora più grave. Al punto 7, è stato discusso l’ordine del giorno presentato dal gruppo “Uniti per Dicomano” in merito agli atti di violenza avvenuti nei pressi del cantiere eolico del Giogo di Corella.
Un testo volutamente ambiguo e strumentale, che dietro una generica condanna alla violenza cerca in realtà di gettare discredito su chi – da sempre in modo civile – ha espresso un legittimo dissenso politico nei confronti del progetto eolico. Il tutto senza riscontri ufficiali, basandosi unicamente su una ricostruzione fornita dall’azienda interessata alla realizzazione dell’impianto, senza alcuna prova, documentazione o fonte terza.

Nel suo intervento, il consigliere Saverio Zeni ha smontato punto per punto il testo, evidenziando:

  • che nessuno ha mai messo in dubbio l’onestà dell’amministrazione, ma che certe reazioni dimostrano che qualcuno si è sentito colpito senza esserlo stato;

  • che non esistono fonti ufficiali a sostegno della ricostruzione riportata nell’ordine del giorno, che si basa su una narrazione di parte;

  • che l’associazione tra dissenso politico e atti violenti è una pericolosa deriva culturale e democratica.

Zeni ha definito l’atto “falso, fazioso e strumentale”, e ha ribadito:
“Non ci faremo intimidire da chi confonde la critica con la complicità. Rivendico il mio diritto a parlare, a dissentire e a rappresentare liberamente i cittadini.”

Barlotti: “La vera violenza è quella politica contro il territorio”
Anche la capogruppo del gruppo Dicomanocheverrà, Laura Barlotti, ha preso posizione duramente:

“Si è cercato di trasformare quanto accaduto in uno strumento di condanna politica contro chi ha sempre espresso, fin dall'inizio, una netta opposizione al progetto. Nell'ordine del giorno si parla ipocritamente di percorso democratico e partecipato: peccato che, di democratico, non ci sia stato niente. Solo una forzatura politica continua da parte del PD, a tutti i livelli – comunale, territoriale e regionale – per imporre un progetto inutile e speculativo.”

“Le scosse registrate proprio questa notte sul Giogo di Villore dimostrano la fragilità del territorio, come da noi sempre sostenuto. Quanto agli incappucciati, dei quali non esiste una sola foto, tutti i comitati e le associazioni contrarie all’opera hanno già preso le distanze con chiarezza. Resta solo una responsabilità chiara: quella politica, di chi ha voluto quest’opera contro tutto e contro tutti. La vera violenza – conclude Barlotti – è quella che si sta consumando sui nostri crinali, con il sostegno complice di chi governa.”

Un messaggio chiaro: non ci faremo zittire
I gruppi “Dicomanocheverrà” e “Insieme per Dicomano” ribadiscono con forza la propria intenzione di continuare a vigilare, denunciare e opporsi a ogni forma di abuso politico e istituzionale.
Il diritto al dissenso è un fondamento democratico. Chi prova a ridurlo al silenzio, rivela solo la propria debolezza. E da oggi, più che mai, non resteremo in silenzio.

Gruppo consiliare “Insieme per Dicomano” – Capogruppo Saverio Zeni
Gruppo consiliare “Dicomanocheverrà” – Capogruppo Laura Barlotti

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