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L’educazione equilibrata. Regole e limiti per gestire i capricci e la rabbia

Il mio bambino ha un mese e vuole stare sempre in braccio, fa i capricci appena lo metto giù. Come mi devo comportare???

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Famiglia con bambini Famiglia con bambini © DALL-E Generated
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Nell'educare i propri figli i genitori devono comprendere l'importanza delle regole e dei limiti che devono presentarsi al bambino ben definiti e chiari. Vediamo da più vicino cosa si intende per regola e cosa sono. La regola ha la funzione di fornire una guida al comportamento del bambino per permettere di crescere bene nei diversi contesti sociali e nelle interazioni tra pari. Per essere rispettate il bambino deve conoscere le regole per imparare le conseguenze delle proprie azioni. Il bambino ha bisogno di limiti, perché l'assenza di regole crea disorientamento e confusione.

Dare regole non vuol dire porre dei divieti, spesso il bambino ce le chiede con i suoi "capricci", con il suo pianto continuo: il genitore deve aiutare il proprio figlio a comprendere cosa è giusto e cosa è sbagliato.

 “Comincia in questo momento la tappa pre-operativa. I bambini imparano a interagire con l'ambiente in modo più complesso, attraverso le parole e immagini mentali ". Jean Piaget, Psicologo

Intorno ai 2 anni lo sviluppo del bambino punta sempre più a conoscere e costruire la sua autonomia e il genitore deve armarsi di attenzione e pazienza. Educare un bambino di 2 anni può risultare delicato e in certi momenti difficile da gestire perché il piccolo ha il desiderio di mettere in atto le sue capacità motorie, ha bisogno di un equilibrato fabbisogno energetico e soprattutto ha tanta voglia di iniziare a sperimentare la sua autonomia, come vestirsi da solo, scegliere cosa vuole fare ecc.

In questa tappa evolutiva, il bambino rivela la propria personalità e tende a essere sensibile ed egocentrico in ogni suo comportamento. Così capita che il bambino dimostri la sua rabbia se non riesce a farsi capire dall’adulto e a ottenere ciò che desidera facendo semplicemente qualche capriccio. Il capriccio è una modalità relazionale che il bambino mette in atto per il timore di non saper comprendere una situazione.

Il genitore ha il compito di stargli accanto e di aiutare il figlio a capire e comprendere ogni suo comportamento, sostenendolo nella sua fragilità. Ma ha pure il compito di correggere e gestire certi comportamenti stabilendo delle regole che devono essere ferme, stabili e concrete per favorire l'educazione del bambino, per esempio, è meglio non dire “rimetti in ordine la tua stanza”, ma “rimetti a posto i pezzi di Lego nel cestino!" Quando il bambino ha acquisito un buon vocabolario, il genitore deve far capire al proprio figlio di cercare esprimersi con le parole per evitare reazioni impulsive come il pianto.

Dare un messaggio con amore e dolcezza al bambino gli permette di capire che tu adulto sei pronto ad accoglierlo e a sostenerlo nella relazione madre-figlio o padre-figlio con serenità. Non è tanto importante cosa dici ma come lo dici. Da parte di un genitore saper gestire un capriccio non è cosa facile, deve, infatti, aver chiaro come affrontare adeguatamente la crisi. Il bambino ha tutto il diritto di protestare ma sta al genitore, che sa che non può esaudire quella specifica richiesta del figlio, mantenere la calma.

Bisogna parlare con tono pacato e a voce bassa e rassicurare sempre il bambino, per esempio dicendo: “Capita di essere molto arrabbiati, come posso aiutarti?" Non saper vietare qualcosa al momento giusto può portare a conseguenze negative nella relazione tra genitore e figlio. Molti genitori vivono momenti di disagio per non saper dire di NO.

Il No è la risposta più complessa da dare al proprio bambino e richiede, da parte dell'adulto, impegno costante e coraggio. Il genitore non deve soddisfare ogni richiesta del bambino perché per crescere sicuro di sé, il bambino ha bisogno del limite e di sapere che il genitore lo guiderà in modo coerente, accettando anche i suoi insuccessi.

È necessario tenere conto che un’educazione troppo permissiva non permette al bambino di imparare a gestire le frustrazioni, proprio come un’educazione troppo rigida compromette una buona elaborazione delle proprie emozioni da parte del bambino. Vanno dunque evitati gli estremi educativi, per sviluppare un equilibrato legame affettivo con i propri figli.
Bibliografia
A. Phillips " I No che aiutano a crescere ". Ed. Feltrinelli,1999.
Jesper Juul " I No per amare". Ed. Feltrinelli, 2006.
E. Maheu " Saper dire NO ai nostri bambini" Ed. Giunti,2020.
P. Moretti, A. Perino " Manuale per genitori imperfetti", Ed. Sperling e Kupfer, 2022.

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Autrice: Dott.ssa Paola Cortini, Pedagogista

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