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Le esequie a San Cresci in Valcava di Pietro Mercatali

Tante persone, convenute a San Cresci in Valcava

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Pietro Mercatali in una simpatica immagine Pietro Mercatali in una simpatica immagine © NN
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Erano anni che  il territorio della Pieve di San Cresci in Valcava, uno dei luoghi più belli ed ameni del Mugello, non accoglieva oggi lunedi 8 aprile 2024, così tante persone, convenute lassù  in quella vaga e verdeggiante collina, per rendere l’ultimo saluto  al caro Pietro Mercatali, che ci ha lasciato così inaspettatamente  da non rendersene ancora conto, e questa presenza non poteva esser diversamente. Troppo conosciuto era Pietro, di una atavica famiglia che si perde nella notte dei tempi. Il suo lavoro, la sua impronta sociale e civile, il suo impegno politico e amministrativo da buon repubblicano, (la frase di Garibaldi sul manifesto mortuario: grande), il suo  giornalismo popolare da farsi capire a tutti (altrimenti il giornale da lui fondato non lo denominava “Il Galletto!!”.), la sua passione  storica, artistica  e culturale  di questa terra era tanta, così come la passione  per la cucina cosiddetta povera (e lo scriveva) del suo Mugello, ma ricchissima di sapori e di ricordi di un tempo che fu.

In una giornata prettamente primaverile, con un intenso profumo  di lavanda, il silenzio all’interno della piccola Pieve di San Cresci, luogo dove nacque il cristianesimo nel Mugello con il martirio di Cresci al tempo di Decio Imperatore, il silenzio dicevamo  era assordante. Solo il salmodiare del sacerdote (profondo l’intervento di don Luciano Marchetti), i canti della Corale “Santa Cecilia”, le risposte ai salmi dei fedeli  durante la Santa Messa, il canto  "You Raise Me Up" della cognata Andrea Spidalieri che ha commosso tutti i presenti e il ricordo finale  degli amici.

Poi un lungo corteo si è inerpicato lungo la stradina che porta al piccolo cimitero (quanti cari amici mugellani riposano in quel lembo di terra), dove  il caro Pietro riposerà, con la mugellana vallata ai piedi, il sonno dei giusti.

 

 

 

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