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Il Mugello e i medici che non ci sono. Lettera ed esperienza di una lettrice

La dottoressa Gucci, che aveva sostituito egregiamente la dottoressa Balsamo, a breve cesserà e subentrerà un altro medico

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Dottore di famiglia Dottore di famiglia © Patty Brito
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Oggi nel nostro Magazine pubblichiamo la lettera di una lettrice di Barberino di Mugello che racconta la sua esperienza. Prima il pensionamento del suo medico, sostituito in maniera diligente e professionale da un’altra dottoressa che però dopo solo dieci mesi cesserà il suo incarico per cambiare ancora una volta. E la lettrice si domanda: ‘Che senso ha tutto questo?’. E ancora: “Che senso hanno attese di dieci giorni per una visita di 10 minuti con il proprio medico?’. Ma ecco la sua lunga lettera:

Buongiorno, 

scrivo per porre l'attenzione su un tema, che, viste le cronache degli ultimi anni, sembra non essere di alcun interesse per la ns amministrazione regionale: la gestione e la carenza dei medici di famiglia in Mugello.

Infatti in questi ultimi anni il numero dei medici di famiglia si è sempre più ridotto, per di più a fronte di un costante invecchiamento della popolazione, cosa, questa, che è ragionevole supporre essere un controsenso, visto il maggior bisogno di assistenza medica richiesto dagli anziani.

Tutto ciò sta causando malessere sia fra i cittadini, che per avere una visita di 8-10 minuti devono attendere anche 10 giorni, sia fra gli stessi medici, che sono oberati e costretti a lavorare ben oltre il limite orario stabilito, ma che continuano a farlo, spesso, col sorriso sulle labbra, colmando le carenze imposte dalla Regione.

Come cittadina del Comune di Barberino di Mugello, quando sul finire dello scorso anno la D.ssa Ida Balsamo è andata in pensione ed è subentrata la D.ssa Francesca Gucci, che già la sostituiva da circa un annetto durante le ferie e che negli ultimi mesi di servizio della dottoressa in uscita l'ha affiancata ogni giorno così da conoscere i pazienti e far sì che il passaggio fosse 'indolore', ho pensato che finalmente la sanità Toscana avesse capito e avesse finalmente messo al centro il cittadino-paziente, trattato non più come un numero ma come essere umano.

Ma oggi, a 10 mesi di distanza dal pensionamento della D.ssa Balsamo, l'incanto si è spezzato, e ho saputo che a fine mese la D.ssa Francesca Gucci cesserà e subentrerà un altro medico.

La mia domanda di assistito è: PERCHE'? Dopo un anno, durante il quale i pazienti hanno avuto continuità assistenziale grazie al passaggio graduale tra la dottoressa uscente e quella nuova, di punto in bianco si è deciso che quei quasi 2000 cittadini cambieranno di nuovo medico, ma stavolta senza alcun passaggio di consegne se non quello delle cartelle sul PC! 

Il medico di famiglia, lo dice il nome stesso, è membro effettivo delle 1000 e più famiglie che assiste, è il loro confidente, è colui che ha una parola di conforto e di speranza nei momenti più bui, colui col quale ognuno di noi condivide le fragilità e i momenti spesso più difficili, ma evidentemente è troppo difficile da comprendere per i nostri amministratori! E' una figura che necessariamente deve instaurare un rapporti con i propri assistiti e non lo può fare dall'oggi al domani.

Vista la carenza dei medici di famiglia nei comuni mugellani, perché la D.ssa Gucci a Barberino non può restare al suo posto e chi la sostituirà dal 1 Ottobre andare ad aggiungersi ai medici già presenti, cosi da avere, come previsto, 8 medici di famiglia invece degli attuali 7 e migliorare perciò l'assistenza ? 

Stesso discorso per il Dott Falorni a Scarperia, che sta sostituendo un'assenza lunga ma che visto il sottorganico, la Regione dovrebbe far restare, avendo anch'egli creato un buon rapporto con molti assistiti che, in parte, non vorrebbero tornare con il vecchio medico.

Anche a Borgo San Lorenzo non mancano le criticità, ricordiamo bene la storia del Dr. Attori nel 2021. 

I giovani medici succedutisi in questi anni nei nostri comuni, sono stati spesso esempi di dedizione e competenza, rendendosi disponibili alle iniziative territoriali in tempi di COVID, facendo tamponi e vaccinazioni, visitando i pazienti a domicilio (cosa ormai rara) ed entrando nei cuori dei loro pazienti ai quali però hanno dovuto dire addio, perché spostati o rimpiazzati!

Insomma le evidenze non mancano, ma sembra mancare la volontà, la volontà di ascoltare la cittadinanza.

Da cittadina-paziente mi aspetto un segnale, almeno dalle istituzioni più prossime alla cittadinanza e più edotte sulla situazione del nostro territorio, che non siano solo vane parole, ma azioni concrete, attraverso l'unione d'intenti dei nostri sindaci verso l'Amministrazione Regionale che è chiamata a rispondere della gestione della Sanità nella nostra regione. 

La medicina di prossimità è stato l'anello forte della catena durante la pandemia, e adesso, come ricompensa, la state piano piano distruggendo, abbandonando i cittadini, soprattutto i meno abbienti, al loro destino!

Confido nell'interesse, oltre che delle istituzioni e dell'ordine di medici, anche e soprattutto dei media che ritengo debbano dar voce ai bisogni della popolazione.

Francesca Benini

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