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Lions Club Mugello - Riparte il Progetto Martina

Una iniziativa di prevenzione delle malattie oncologiche che ha interessato 86 ragazzi del Chino Chini

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Progetto Martina Progetto Martina © Alberto Pini VideoProduction
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Dopo la sospensione biennale imposta dal Covid, torna in Mugello il Progetto Martina che stavolta viene ospitato dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Chino Chini”, grazie alla disponibilità manifestata dal Dirigente Gian Lodovico Miari Pelli Fabbroni che ha creduto fin da subito in questa iniziativa. Dal 2015 il Lions Club Mugello ha attivato sul nostro territorio questo service di rilevanza nazionale, portato avanti da tutti i Distretti Lions Italiani a partire dall’anno scolastico 1999/2000, quando i Medici Lions incontrarono gli studenti per la prima volta a Padova nel Distretto Lions 108Ta3.

Qui viveva Martina, una giovane donna colpita da tumore che, con grande forza e volontà, prima di morire nel 2003 a soli 28 anni, li esortava ad informare e educare i giovani ad avere maggior cura della propria salute ed invitava le istituzioni ed ogni altra associazione idonea a parlare ai giovani delle cause e delle modalità di prevenzione delle malattie oncologiche.

Nacque così il Progetto Martina che si propone di fornire ai giovani corrette notizie sulle modalità di lotta ai tumori, sulla possibilità di evitarne alcuni, sulla opportunità della diagnosi tempestiva, sulla necessità di impegnarsi in prima persona nonché conoscenze, ove la malattia neoplastica si manifestasse, su come affrontarla sapendo anche che oggi sono disponibili terapie farmacologiche e/o chirurgiche, adeguate alla cura fino alla totale guarigione.

Anche se molte neoplasie si manifestano in età media e/o avanzata, infatti, numerose malattie iniziano il percorso in giovane età e quindi è fondamentale agire preventivamente attraverso l’impiego di screening e con l’adozione di corretti stili di vita: “conoscere per prevenire” può essere considerato il manifesto di questo progetto. Inoltre, alcune forme neoplastiche, come ad es. melanoma e tumore del testicolo, colpiscono anche i giovani e quindi è ancora più importante fornire informazioni che consentano una precoce individuazione e, conseguentemente,

il trattamento. Molti tumori, poi, sono indotti da "fattori ambientali” e “stili di vita scorretti"; conoscerli ed evitarli fin dalla giovane età riduce il rischio di malattia. Da non sottovalutare poi come stili di vita scorretti (es. abuso di alcool e/o sostanze psicotrope ma anche alimentazione errata) costituiscano fattori di rischio anche per altre patologie, non neoplastiche ma non per questo meno pericolose per la salute.

In epoca pre-Covid, in Mugello il Progetto Martina era stato adottato dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Giotto Ulivi”, arrivando a coinvolgere oltre 500 ragazzi.

Quest'anno, invece, grazie alla consueta disponibilità a tenere le lezioni da parte della Dottoressa oncologa Elena Bartalucci, e riscuotendo l’interesse del Preside Gian Lodovico Miari Pelli Fabbroni, il Progetto è stato adottato dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Chino Chini” dove la Prof.ssa Letizia Lo Grasso ha coinvolto 86 ragazzi di quattro classi (due quarte e due quinte) dell’indirizzo Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale.

La Dottoressa Bartalucci ha illustrato agli studenti la presentazione messa a punto dal Comitato Scientifico Nazionale del Progetto Martina (un pool costituito da oncologi e da Dottori specializzati in ogni altro ambito sanitario) non senza proporre frequenti digressioni per condividere il proprio vissuto professionale e personale derivante da una carriera di oltre 40 anni nello studio delle malattie.

I ragazzi hanno mostrato un livello di soddisfazione davvero elevato. L’auspicio è che abbiano interiorizzato l’importanza del messaggio trasmesso dalla Dott.ssa Bartalucci e da tutti i medici che lavorano alla buona riuscita del Progetto Martina col solo scopo di aumentare la consapevolezza diffusa circa la fondamentale importanza che hanno prevenzione e diagnosi precoce per contrastare le malattie oncologiche. Trasmettere in modo concreto, senza inutili allarmismi ma con competenza, informazioni scientificamente qualificate, con messaggi adeguati per età non può che essere un buon viatico.

 

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