Luca Mommarelli e Monica Terrani espongono a Ginevra © n.c.
'Dialogue a quatre mains' - Veniamo a conoscenza che a Ginevra si terrà una significativa mostra di pittura e Scultura a cura dell’artista Monica Terrani (per diversi anni abitante a Borgo San Lorenzo prima di tornare a Ginevra) e dello scultore borghigiano Luca Mommarelli, noto e bravo artista locale. Mostra che verrà inaugurata sabato 24 novembre 2018 (ore 11,30) e che si potrà visitare fino a domenica 9 dicembre 2018 presso lo Espace Culturel “ La Mansarde ” 4, Avenue du Grand- Saleve - 1255 Veyrier – Ginevra – CH, e potrà essere visitata: venerdì, sabato, domenica, dalle ore 14:00 - 19,00. Scrive in catalogo la cara amica Claudia De Fausti:
“– Architetture umane ed urbane. L’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi nella luce. Le Corbusier Volumi e luce, ecco ciò che unisce e rende dialoganti le opere di due artisti diversi fra loro per provenienza, traiettoria lavorativa e vitale e supporti espressivi, essendo pittrice una e scultore l’altro. Nei quadri di Monica, le forme sono plasmate da una pennellata vibrante e materica. Talvolta i volumi prendono vita, con riverberi d’oro e d’argento, emergendo da sfondi oscuri; altre volte, in ambienti inondati di luce, sono le ombre a disegnare per contrasto gli elementi architettonici. Ne scaturiscono tessuti urbani di matrice onirica ed evocativa, un richiamo a Le Città Invisibili di Calvino, in perenne e precario equilibrio fra miraggio e realtà, scenari ideali di una vita al di fuori del tempo, dello spazio e dell’ordinario. I torsi di Luca, per la chiarezza costruttiva e la forte identità nello spazio, sono da considerarsi vere e proprie architetture umane. Volumi e luce sono elementi naturali della scultura; attraverso un equilibrio sapiente di trasparenze, alcuni torsi sono stati addirittura pensati per accogliere un’illuminazione che esalti il gioco delle ombre sui pieni e vuoti e tutte le potenzialità di un materiale, il legno, che Luca ha fatto suo non solo a colpi di sgorbia e scalpello ma anche trattando le superfici con il fuoco, con oli e ossidi che rivelano una padronanza di mezzi e una capacità di rielaborazione ammirevoli. Il tutto sempre a servizio dell’emozione, provata e trasmessa, altro punto d’unione fra i due artisti, il fine ultimo del loro operare e del loro sentire –“ .


