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Non Una di Meno - Le ragioni del presidio del 30 giugno. Una migliore sanità per il Mugello

L’impegno, preso  dalla politica è di riportare i prelievi ematici all'interno dell'ospedale e bloccare nuove esternalizzazioni di servizi sanitari

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Ospedale Borgo Ospedale Borgo © nn
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La mobilitazione di NUDM Mugello ha avuto un primo effetto. L'impegno di riportare alcuni servizi nel pubblico. Saranno soltanto promesse? Sotto il comunicato di Non Una di Meno Mugello

 

Al presidio del 30 giugno 2023, organizzato anche da Non Una di Meno Mugello insieme a diverse associazioni e sigle sindacali del territorio, hanno partecipato circa un centinaio di persone, in occasione del Consiglio dell'Unione dei Comuni. L’impegno, preso  dalla politica, di riportare i prelievi ematici all'interno dell'ospedale e bloccare nuove esternalizzazioni di servizi sanitari, è stato un primo passo verso i numerosi impegni di miglioramento concreto che ieri sono stati richiesti come politica sanitaria, sia locale che aziendale che regionale. Come più volte già abbiamo sottolineato, il presidio ha fortemente ribadito come le esternalizzazioni trasferiscano ricchezze dal settore pubblico a quello privato, rendendo ilsecondo più competitivo e vincente sul primo: solo il servizio sanitario privato, infatti,
godendo dei finanziamenti pubblici e dei profitti d'azienda, avrà la possibilità di rinnovare e implementare le apparecchiature con strumentazioni d'avanguardia, fino a diventare esclusivo per quei servizi che il pubblico non sarà più in grado di dare.

Noi vogliamo invece che il Servizio Sanitario pubblico, anche quello organizzato nel Mugello, finanziato dalla fiscalità generale, mantenga quei livelli di qualità e di servizi, necessari a garantire il diritto alla salute, così come dettato dall’articolo 32 della costituzione. Abbiamo ribadito la necessità di dotarsi di personale adeguato, assunto con contratti stabili  (non in somministrazione), per garantire i servizi necessari alle cittadine e i cittadini del Mugello, che deve tradursi in pratica e non solo nominata sulla carta. Nel nostro territorio il personale sanitario negli anni si è contratto fortemente, e così i servizi.


A livello di presidio ospedaliero si sono ridotti:
-il servizio di dietetica ambulatoriale (accessibile solo su percorsi di ricovero e indispensabile per la prevenzione di numerose malattie),
-il servizio di oncologia femminile (mammella e apparato genitale, che un tempo veniva garantito in modo eccellente all’interno del nostro presidio),
-il servizio di oncologia chemioterapica (abbiamo un servizio di oncologia che per mancanza di personale funziona solo h6 e non h12 come potenzialmente potrebbe, costringendo malati oncologici ad essere trattati a Ponte a Niccheri, con tutti i disagi che possiamo ben capireper gli spostamenti).
-il servizio di urologia (un tempo erano presenti 2 urologi fissi e non in comune con Torregalli, dove spesso vengono dirottati gli utenti per gli interventi)
-il servizio di ortopedia (anche in questo caso sono rimasti solo 2 ortopedici che con grande difficoltà cercano di garantire il servizio).
Non abbiamo scordato poi la promessa dell’istituzione della guardia medica endoscopica, con servizio finalmente h24, che non è mai stata attuata. Sottolineiamo che la scelta di ridurre i servizi nel nostro presidio, fatta di pari passo alle centralizzazioni, oltre a negare l'accessibilità di molte persone alla salute è un suicidio per il territorio: il tracollo di prestigio del nostro presidio ospedaliero genera la rinuncia da parte degli operatori più bravi, e quindi più ambiziosi, a trasferirsi in Mugello e aumenta notevolmente i disagi e la spesa per i cittadini. Dall’Alto Mugello le persone si vedono costrette a fare anche 80 km di strada, se mandati a Torregalli o a Ponte a Niccheri per beneficiare di alcune prestazioni, oltre naturalmente ad intasare ulteriormente gli stessi presidi, si trovano oltre al disagio, anche l’aggravio di tempi e costi di tali spostamenti, viste anche le difficoltà presenti oggi per accedere al trasporto sanitario gratuito.


Anche i consultori sono stati ridotti ai minimi termini: in alcuni paesi non c'è più neppure uno sportello di base, e il servizio di accompagnamento al parto, che pure era un’eccellenza del nostro territorio con la maternità rinomata per le tecniche di parto naturale, rischia per la continua riduzione di personale di non offrire più adeguatamente quel servizio che rappresentava un fiore all’occhiello del nostro ospedale.
In Mugello sono stati ridotti oltre a vari servizi amministrativi, anche servizi di medicina specialistica territoriale come audiologia, oculistica, odontoiatria e igiene dentale; tutto questo per la carenza di personale assunto, accompagnata dalla scelta di esternalizzare o
convenzionare numerosi servizi (amministrativi, per anziani, per disabili, continuità ospedale territorio). La dirigenza, anche nel sistema pubblico, ha fatto purtroppo ricorso, sempre più spesso, all’assunzione di personale con contratti di somministrazione, tramite agenzia
interinale, con i quali si risparmia sui diritti dei lavoratori senza garantire la necessaria stabilità del lavoro a causa della precarietà, sia per i servizi che per chi lavora.
Riguardo alla medicina di base (MMG e PLS), vista la carenza di personale, si è ricorso sempre più spesso al rialzo del massimale di pazienti per medico (ad oggi può arrivare a 1800 di residenti + 500 con domicilio), con notevoli disagi sia per utenti che per operatori, quando invece in città ci si può permettere di avere anche solo 500 pazienti per medico.


Quanto descritto e denunciato, ci fa capire a cosa ci ha portato l’attuale politica sanitaria e che in qualche modo, se vogliamo garantito il nostro diritto alla salute, deve essere fermata. La Regione, per scelte sbagliate di politica sanitaria, ha fatto un grosso buco nel bilancio, ma non dobbiamo essere noi a pagare: il diritto alla salute va garantito! Anche in periferia, non vogliamo essere cittadini di serie B!
Se non vogliamo che territori come il nostro si desertifichino, i servizi vanno garantiti e devono essere servizi di qualità!
Le liste di attesa si sono allungate, costringendo le persone che non possono o non vogliono accedere all’intramoenia e al privato, a fare anche centinaia di chilometri per un servizio.

Ora diciamo basta!
Dobbiamo invertire la tendenza, ed anche per questo organizzeremo una manifestazione nel periodo autunnale.

Il presidio di ieri è stato solo un primo passo in questa direzione

1 Luglio 2023, NUDM Mugello

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