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8 marzo. Chi era Bianca Bianchi, la mugellana nell'assemblea costituente

Bianca Bianchi è stata una madre della patria. Ecco la sua storia. Per lei per l'8 marzo Borgo inaugurerà una targa

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Bianca Bianchi Bianca Bianchi © Comune di Vicchio
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In occasione della giornata internazionale della Donna, il Comune di Borgo San Lorenzo inaugurerà una targa in ricordo di Bianca Bianchi, madre costituente, insegnante, politica e scrittrice; una delle 21 donne su 556 membri eletti il 2 giugno 1946 per prendere parte ai lavori dell’Assemblea Costituente, per deliberare la nuova Costituzione dello Stato Italiano. 

La targa sarà posta nell’area verde appena adottata dallo Studio Noferini in viale 4 Novembre all’altezza del numero civico 71 (davanti cioè alla nuova sede dello Studio Noferini). L’inaugurazione dello spazio è prevista per martedì 8 marzo alle 16.00. Ma ecco la storia di Bianca Bianchi così come la troviamo pubblicata sul sito internet del Comune di Vicchio:

Insegnante, politica, scrittrice e, per hobby, pure pittrice, nasce a Vicchio il 31 luglio 1914 da Adolfo e Amante Capaggi. Nel paese mugellano, di cui è originario il padre – un fabbro di idee socialiste molto attivo a livello politico locale – trascorre i primi anni della sua vita, fino a quando, morto prematuramente il genitore, si trasferisce a Rufina, dove vivono i nonni materni. La scomparsa del padre, che avviene quando Bianca ha appena sette anni, rimarrà un evento traumatico che lascerà a lungo il segno nell’esistenza di questa donna combattiva. "In una breve stagione mio padre mi aveva regalato secoli d’amore” ; non solo, ma gli aveva trasmesso anche la passione per la politica e per il socialismo che, spiega alla figlia, vuol dire “amare i più poveri e fare qualcosa per loro”. Conseguita la laurea nel 1939, in piena epoca fascista, Bianca Bianchi inizia la sua attività di insegnante, prevalentemente nel nord Italia, Genova, Bolzaneto, Cremona. Siamo in piena epoca fascista e negli anni immediatamente successivi all’emanazione delle leggi razziali e la giovane insegnante desta subito più di una preoccupazione nelle autorità scolastiche – e non solo – per la sua attività didattica improntata all’insegna della libertà e dell’indipendenza: ad esempio, dà spazio nel corso delle sue lezioni alla storia, alla cultura ed alla civiltà ebraica, rigorosamente espunte dai programmi ministeriali. L’esclusione, per tali ragioni, dall’insegnamento la spinge ad accettare, nel dicembre 1941, la proposta di andare ad insegnare lingua italiana, presso l’Istituto Italiano di Cultura in Bulgaria, dove rimane circa sei mesi. Nel giugno 1942 rientra in Italia, prima a Rufina poi a Firenze, e all’indomani della caduta di Mussolini (luglio 1943), inizia la sua attività politica antifascista, che si concretizza in particolare nel promuovere azioni clandestine di volantinaggio, nel portare le informazioni ai diversi reparti partigiani, nel mantenere un minimo di contatto tra i combattenti alla macchia e le loro famiglie, nel rifornire di armi e munizioni i resistenti. A liberazione avvenuta si iscrive al PSIUP e collabora a giornali di carattere politico, come La difesa, Iniziativa socialista, Il socialismo toscano, del quale, nel 1947, ricopre anche la carica di direttore.                 In occasione delle elezioni del 2 giugno 1946 si presenta nel collegio di Firenze-Pistoia e viene eletta all’Assemblea costituente, riportando uno straordinario successo in termini di consenso e andando così a far parte del ristretto gruppo delle 21 donne deputate, su un totale di 556 membri.  Vive tra Firenze e Roma. All’interno dell’Assemblea Costituente ricoprì, insieme a Teresa Mattei, la carica di Segretaria di Presidenza. Intervenire in aula non le è affatto facile; anzi le richiede grande coraggio e tenacia, come lei stessa racconta in un suo libro. e' un diritto che le viene contestato in nome di regole politiche non scritte e, evidentemente, perché donna. Durante la sua partecipazione alla Costituente interviene sui problemi della scuola, delle pensioni e dell'occupazione. Nel gennaio del 1947 segue il gruppo di Saragat nella scissione di Palazzo Barberini che dà vita al nuovo partito PSLI, poi PSDI. Alle elezioni del 18 aprile 1948, viene eletta nel collegio di Catania e, come deputata, sottoporrà al dibattito e al voto del Parlamento proposte di legge sulla tutela giuridica dei figli naturali e sul riconoscimento della paternità, sui servizi assistenziali dei figli illegittimi. Il progetto legislativo incontra notevoli resistenze e sarà approvato solo nel 1953. Interrotta l'esperienza politica, dagli anni cinquanta si dedica allo studio dei temi dell'educazione e alla creazione della Scuola d'Europa di Montesenario, un istituto modello per ragazzi della elementare e media. Dal 1970 al 1975 è eletta consigliere comunale di Firenze nelle liste del PSDI, ricoprendo la carica di vicesindaco. Si dedica anche all'attività di scrittrice, con opere di carattere autobiografico. 

Torna ad abitare nel Mugello, a Vicchio, che considera, lo ha scritto lei stessa, “eterno, unico, paese dell’anima, casa mia” , e dove muore il 9 luglio 2000, all’età di 86 anni
Fonte comune di Vicchio

“Proseguiamo con l’impegno di ricordare con iniziative significative le donne che si sono distinte nella storia del nostro paese – afferma la Consigliera con delega alle Pari Opportunità di Borgo San Lorenzo Stefania Ciardi -, dando seguito alla mozione di indirizzo politico approvata in Consiglio comunale. È un’emozione dedicare uno spazio verde ad una madre costituente originaria del nostro territorio, una donna che ha sempre dovuto lottare nella sua carriera politica contro pregiudizi e stereotipi solo perché donna, nonostante fosse una delle più preparate. Una donna antifascista che ha partecipato attivamente alla resistenza ed ha contribuito alla nascita della Repubblica Italiana”.

"L’intitolazione dello spazio verde – afferma l’Assessore ai Lavori Pubblici Patrizio Baggiani – è una lodevole iniziativa portata avanti dai nostri consiglieri di riferimento, che ringrazio, che si coniuga con il progetto di adozione delle aree verdi da parte di aziende, associazioni e cittadini, che il nostro Comune sta continuando a sostenere. Ringrazio lo Studio Noferini per aver adottato l’area e per averla riportata a nuova vita. Spero che questa sia un’ulteriore tappa verso nuove adozioni nell'interesse generale".

"La valorizzazione degli spazi verdi è una grande opportunità – aggiunge Luca del Tempora consigliere con delega all’Urbanistica e supporto a Lavori Pubblici e Decoro – che permette di collaborare con realtà locali per manutenere aree verdi e contribuire al decoro urbano. L'inaugurazione della targa è il primo tassello verso la toponomastica femminile, mozione politica approvata in Consiglio Comunale”.

 

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