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“Mulino, New Club, Taotec - Dalla sala da ballo alla discoteca”, il docu-film sulla Figline di una volta: quando verrà proiettato

Un film-documentario per raccontare il mutamento della dimensione ludico-notturna figlinese nel corso degli ultimi decenni

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discoteca- dj - ballo discoteca- dj - ballo © Pixabay
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Un film-documentario per raccontare il mutamento della dimensione ludico-notturna figlinese nel corso degli ultimi decenni, attraverso i luoghi-simbolo dell’epoca.

Sarà proiettato in prima nazionale martedì 16 gennaio, alle 21, al Cinema-Teatro Salesiani di Figline “Mulino, New Club 70 e Taotec: dalla sala da ballo alla discoteca”, realizzato dal regista Piero Torricelli che ha messo insieme nella sua ricerca documenti editi e inediti e le testimonianze dei protagonisti di questo fenomeno.

Si tratta di un percorso che inizia negli anni ’60 quando sono in auge le sale da ballo e arriva ai giorni nostri, passando per gli anni ’70 e ’80 quando alle discoteche di Figline arriva pubblico da tutta la Toscana e sono protagonisti i migliori dj dell’epoca, con musica all’avanguardia.

Il docu-film è anche uno spaccato sociale e storico, in cui ci si sofferma anche sull’evoluzione di arredamento, abbigliamento, acconciature, mezzi di trasporto, bevande preferite, la musica suonata e ballata. Ma è anche un album di personaggi e aneddoti, di interviste e ricordi.

L’evento, che sarà presentato da Stefano Baragli e Roberta Catarzi, ha il patrocinio del Comune di Figline e Incisa Valdarno. È previsto un biglietto d’ingresso di 5 euro: il ricavato della serata verrà devoluto ad Artemisia Centro Antiviolenza APS, impegnato nella lotta alla violenza contro le donne. L’ingresso è su prenotazione al numero 351.7858672.

“Dobbiamo un ringraziamento speciale a Piero Torricelli per questo suo prezioso lavoro – il commento dell’assessore Dario Picchioni – Ricostruire infatti, con attenzione, scrupolo e passione, tre decenni almeno di vita notturna figlinese significa anche restituire e riportare alla memoria un tassello importante della storia di un territorio, di una comunità e delle persone che hanno contribuito a scrivere quelle pagine. Quando poi un lavoro fatto con questa professionalità si abbina a una finalità benefica come in questo caso, con la donazione dell’incasso ad una associazione che svolge una funzione così importante come il Centro Antiviolenza Artemisia, il ringraziamento non può che essere doppio”.

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