Eolico Londa © nc
Il progetto di realizzazione di un parco eolico nel Comune di Londa, territorio che rientra tra i Comuni del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, è stato esaminato dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco, su iniziativa della Presidente facente funzioni e anche su indirizzo della Comunità del Parco.
Pur nel rispetto dell’autonomia decisionale del sindaco di Londa, Tommaso Cuoretti, consigliere del Parco, l’Ente è chiamato per legge a esprimere un parere istruttorio tecnico sugli aspetti di propria competenza, in particolare sui potenziali impatti su habitat e specie protette all’interno del Parco e dei siti della Rete Natura 2000.
Le valutazioni del Consiglio Direttivo
Nel merito, il Consiglio Direttivo ha ritenuto che la realizzazione di un parco eolico, seppur collocato al di fuori del perimetro dell’area protetta ma in prossimità immediata, risulti non coerente con le finalità di tutela e valorizzazione ambientale, paesaggistica e socioeconomica del Parco.
Una posizione che trova fondamento anche in una deliberazione del Consiglio del Parco del 22 aprile 2010, che già definiva incompatibili con le finalità di tutela ambientale e paesaggistica gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, anche se esterni ai confini del Parco.
Biodiversità e possibile ampliamento dell’area protetta
La valutazione viene considerata oggi particolarmente attuale alla luce del fatto che tutti i Comuni del Parco stanno valutando l’ampliamento dei confini dell’area protetta, anche per contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Strategia europea e nazionale per la Biodiversità 2030. Secondo il Consiglio Direttivo, l’eventuale realizzazione dell’impianto comporterebbe modifiche permanenti e irreversibili del territorio, con il rischio di compromettere il valore ecologico e paesaggistico delle aree limitrofe al Parco.
Transizione energetica sì, ma con limiti chiari
La posizione espressa dall’Ente non rappresenta una contrarietà ideologica alle energie rinnovabili, considerate essenziali per la transizione energetica, ma sottolinea la necessità di far prevalere, nel caso specifico, la tutela dell’ambiente e del paesaggio come beni primari di interesse pubblico.
Il Consiglio evidenzia inoltre l’esigenza di una legislazione nazionale e regionale chiara, capace di bilanciare in modo efficace i diversi interessi pubblici in gioco.
Il riferimento al Decreto Legge 175 del 21 novembre 2025
In questo contesto, il Parco accoglie con favore il DL 175 del 21 novembre 2025, che vieta alle Regioni di individuare come idonee:
- le aree ricomprese nei beni tutelati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, come i Parchi Nazionali;
- le aree entro una fascia di rispetto di tre chilometri per gli impianti eolici e di cinquecento metri per quelli fotovoltaici;
- le zone in cui le caratteristiche degli impianti risultino in contrasto con i Piani Paesaggistici.
Secondo il Consiglio Direttivo, la norma rappresenta un segnale di crescente attenzione alla tutela del patrimonio paesaggistico, in linea con i principi costituzionali di protezione dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni.
L’Ente ritiene che solo attraverso fasce di rispetto stabilite per legge sia possibile conciliare lo sviluppo delle energie rinnovabili con la salvaguardia delle aree protette e con una loro futura estensione, come richiesto dalla Strategia per la Biodiversità 2030.
Antonella Masotti
Speriamo che questo venga preso seriamente dalla Regione,visto che per l'impianto di Villore e Corella,nonostante anche in questo caso il Parco delle foreste casentinesi si era dichiarato contrario la " Cara Regione Toscana" se ne è completamente fregata!!