OK!Firenze

Progressisti Democratici per Borgo: una nota per far chiarezza, mettere un punto e andare a capo.

La nota con cui vengono spiegate le ragioni di questa scelta

Abbonati subito
  • 303
da sx: Timpanelli, Romagnoli, Notaro da sx: Timpanelli, Romagnoli, Notaro © PD
Font +:
Stampa Commenta

La lista Progressisti Democratici per Borgo è parte della coalizione di centrosinistra, che sosterrà Leonardo Romagnoli candidato Sindaco, assieme a Borgo In Comune e Movimento Cinque Stelle. Progressisti Democratici per Borgo nasce dalla volontà di iscritti ed elettori del PD, che non si sono riconosciuti nel percorso che il Circolo di Borgo ha voluto condurre in vista delle prossime amministrative dell'8 e 9 giugno. Nasce soprattutto per mettere a disposizione energie, idee e progetti assieme a una coalizione che sta facendo della partecipazione la vera cifra distintiva.

Alcuni di noi, non tutti, hanno esperienze amministrative nei passati consigli comunali o nelle giunte. Abbiamo sostenuto molte scelte delle passate amministrazioni, qualcuna no, soprattutto in tempi recenti. Ma ciò che non abbiamo condiviso e non riteniamo accettabile è il metodo autoreferenziale e chiuso con il quale, a nostro avviso, si è amministrato Borgo e come è stato gestito il Circolo del PD in questi dieci anni. Molti se ne sono andati dal PD da tempo, stanchi di personalismi e assenza di vero confronto; noi siamo rimasti con fatica e con continue frustrazioni, con la percezione però di essere più che altro un disturbo.

Dicono di noi
Profili social fasulli, sedicenti pagine social all’occasione convertite sfruttando bacini di utenza già esistenti, autorevoli amministratori, dirigenti del PD borghigiano, nonché qualche editorialista sulla stampa locale mostrano una certa animosità nello screditare le nostre scelte e la nostra proposta per le prossime amministrative. Evidentemente l'appello della candidata Becchi a una politica fatta di gentilezza e rispetto non sta andando, tra i suoi, a buon fine.

Breve sintesi delle puntate precedenti: primarie sì, primarie no? Perché ve ne siete andati?
Noi e la maggioranza interna del PD (composta perlopiù da consiglieri dell'attuale amministrazione Omoboni e uscita sconfitta dal congresso nazionale che ha portato all'elezione della segretaria Schlein) non avevamo la stessa idea di come affrontare il percorso verso le amministrative. Proviamo a enunciare i fatti senza giudizi di merito.

Innanzitutto c'è stato un tentativo di ricomporre una segreteria unitaria, che tenesse insieme le diverse sensibilità nel partito, naufragata perché la maggioranza non ha accettato che ci fosse un vicesegretario espressione della minoranza, importante secondo noi a garanzia di un percorso davvero unitario. 

La maggioranza del PD ha sempre dichiarato che la candidatura di Cristina Becchi non si poteva discutere e che sarebbe stata sostenuta in primis dalla renziana Italia Viva con delle liste civiche a supporto. Sull'orientamento politico di tali liste abbiamo sentito dire via via cose diverse ma la sensazione che avrebbero almeno in buona parte guardato al centrodestra ci è parsa evidente. Vedremo se i fatti ci smentiranno.

Noi invece pensavamo che il PD avrebbe dovuto farsi promotore di una ricomposizione del centrosinistra aprendo un dialogo, innanzitutto, con Borgo In Comune. La maggioranza ha sostenuto invece di non volerlo questo dialogo. 

E' iniziata una fase di consultazione da parte della segreteria che un giorno sembrava essere rivolta solo ad amministratori e Direttivo, salvo poi leggere sui giornali che erano state consultate anche associazioni di categoria e iscritti. Non ci risulta però neanche un iscritto (che non fosse nel Direttivo) della minoranza interna al PD che sia stato invitato alla consultazione.

Non sono state convocate assemblee degli iscritti né del Direttivo, malgrado le nostre richieste di aprire il confronto al nostro elettorato. 

Abbiamo scritto un appello firmato da quasi 400 tra iscritti ed elettori in cui chiedevamo di fare le primarie candidando Gabriele Timpanelli, non come resa dei conti, ma con il preciso intento di coinvolgere elettrici ed elettori nella scelta della direzione in cui sarebbe stato più opportuno andare. Con l'impegno di rimanere insieme, qualunque fosse stato il vincitore. Primarie non come battaglia di principio ma come strumento per superare una diversità di idee e intenti su cui forse non dovevano decidere in pochi.

Le primarie sono state negate e, il 29 gennaio, nell'unica assemblea del Direttivo che abbia mai avuto all'ordine del giorno il tema delle amministrative, la segreteria ha annunciato una coalizione (diversa da quella di oggi, mai resa nota prima in nessuna sede di confronto e senza testimoniare un accordo formalizzato né un documento programmatico condiviso) e 16 dei 26 membri del Direttivo hanno votato per non fare le primarie di partito, individuando in Cristina Becchi la candidata sindaca. Qualcuno di noi non ha condiviso le scelte del Circolo di Borgo scegliendo di investire le proprie energie in un progetto differente, dando vita alla lista Progressisti Democratici per Borgo.

Presente e futuro
Da diverse settimane, siamo parte della Coalizione progressista, abbiamo avviato un percorso di partecipazione vero, con oltre 10 tavoli tematici e con cittadine e cittadini delle frazioni per la creazione del programma elettorale; abbiamo incontrato persone, tante persone, a cui abbiamo anche chiesto che profili avrebbero voluto per il candidato sindaco e i consiglieri. 

Abbiamo fatto sintesi individuando, tutti e in maniera convinta, in Leonardo Romagnoli la persona che con esperienza e competenza potrà guidare il Comune e un gruppo di persone, la squadra della giunta e dei consiglieri, che saranno protagonisti di una nuova stagione. Accanto a Romagnoli intanto sappiamo che ci sarà come vicesindaca Silvia Notaro, tra le fondatrici della nostra lista assieme a Gabriele Timpanelli, anche lei con esperienza politica da consigliera comunale e nel partito ma che, negli ultimi anni, ha dedicato le proprie energie al proprio percorso professionale di ricercatrice e terapeuta.

Se ci guardiamo fra noi negli occhi non c'è nessuno sconfitto, nessun premio di consolazione: solo un gruppo sempre più ampio di persone che sentono di mettersi a disposizione per costruire un futuro diverso per Borgo. Vogliamo che Borgo sia amministrata con un metodo trasparente e partecipato, dove nessuno sia considerato nemico se non allineato a un pensiero prevalente. Dove le tante risorse che la nostra comunità offre siano tutte sostenute e valorizzate. Una Borgo di tutti e non di pochi. E adesso #puntoeacapo

Lascia un commento
stai rispondendo a