Firenze per la Palestina © Firenze per la Palestina
Nel tardo pomeriggio del 22 dicembre, il centro di Firenze è stato teatro di un’azione dimostrativa promossa dal collettivo Firenze per la Palestina, che ha scelto via Tornabuoni come luogo simbolico per un flash mob dedicato al tema dei rapporti economici tra consumi natalizi e conflitto in Medio Oriente. L’iniziativa si è svolta in una delle strade più rappresentative dello shopping di lusso cittadino, frequentata quotidianamente da residenti e turisti internazionali.
Al centro della protesta è stata collocata una grande shopping bag scenografica, illuminata da luci natalizie, pensata per richiamare l’estetica delle festività e del consumo. Secondo gli organizzatori, numerosi prodotti particolarmente richiesti durante il periodo natalizio — tra cui articoli di bellezza, champagne, orologi e beni di lusso — presenterebbero legami finanziari o commerciali con Israele. La scelta dell’installazione ha voluto mettere in evidenza il contrasto tra l’atmosfera festiva e le conseguenze economiche che, a giudizio degli attivisti, tali acquisti possono avere sul conflitto in corso.
Sulla shopping bag sono state posizionate bandiere palestinesi e cartelli che accostavano alcuni marchi indicati come oggetto di boicottaggio a immagini evocative di bombardamenti, distruzione e sopraffazione in Palestina. L’intento dichiarato era quello di sollecitare una riflessione critica sul ruolo delle multinazionali e dei flussi economici internazionali, invitando i consumatori a interrogarsi sull’impatto etico delle proprie scelte di acquisto.
Durante l’azione è stato distribuito anche un volantino in lingua inglese, rivolto in particolare ai numerosi turisti presenti nella zona. Il messaggio principale invitava a “imporre il diritto internazionale” attraverso il boicottaggio delle aziende ritenute complici di Israele, riportando i nomi di alcune ditte e sintetiche annotazioni sulle relazioni economiche contestate dagli attivisti.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto delle mobilitazioni di solidarietà con la popolazione palestinese che, negli ultimi mesi, hanno interessato diverse città italiane ed europee. Attraverso un linguaggio visivo diretto e una scelta simbolica del luogo e del periodo, Firenze per la Palestina ha inteso richiamare l’attenzione sul nesso tra economia globale, consumo e responsabilità politica, ribadendo la necessità, secondo il collettivo, di un coinvolgimento attivo della società civile nel rispetto del diritto internazionale.


