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Sgombero via Ponte di Mezzo - I giovani studenti protestano sotto le sedi dei Comuni - Il testo della loro nota

Stamani la protesta si è svolta a Pontrassieve

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La protesta a Pontassieve La protesta a Pontassieve © NN
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Il 18 agosto a Firenze, con strade sbarrate e forze dell'ordine in azione, si è provveduto allo sgombero di un immobile di via Ponte di Mezzo. L'edificio in questione è un ex capannone industriale che è stato abbandonato da diversi anni. Le persone (circa 10) che lo occupavano lo avevano trasformato in un vero e proprio appartamento, con mobili, elettrodomestici e altri oggetti. Quando la polizia è arrivata sul posto, le persone che occupavano l'edificio sono state sorprese e non hanno opposto resistenza. Gli occupanti sono stati tutti denunciati per occupazione abusiva di edificio e rischiano una pena da uno a cinque anni di reclusione. Una situazione non nuova per la città di Firenze. Questi giovani studenti però, forti delle loro ragioni, stanno organizzando una "protesta itinerante" sotto le sedi dei vari comuni dell'area metropolitana. Questa mattina è stata la volta di Pontassieve. Sotto una loro nota:

Siamo gli studenti e le studentesse dello Studentato Autogestito PDM27 che all'alba di giovedì mattina ha subito uno sgombero coatto con tanto di reparto antimafia ed elicottero per far scendere gli agenti direttamente sul tetto dell'edificio. Il progetto politico che lì veniva portato avanti permetteva di dare alloggio a numerosi studenti e studentesse che non si sarebbero altrimenti potuti permettere di vivere a Firenze e proseguire il proprio percorso di studi. 
Quel luogo permetteva inoltre di continuare ad organizzarsi per il diritto allo studio, per riappropriarsi di quei diritti di cui eravamo stati privati. Era uno spazio con un'aula studio aperta tutti i giorni della settimana a qualsiasi ora, era un luogo di confronto, aggregazione e di socialità accessibile anche a chi ha meno risorse economiche. 

Oggi eravamo sotto il comune di Pontassieve perché è stato notificato il primo foglio di via dalla città di Firenze ad un ragazzo che si trova all'interno del palazzo al momento dello sgombero. Come ogni volta che la repressione prova a colpirci, rispondiamo uniti e compatti. Pretendiamo che venga presa posizione esplicita dalle istituzioni contro queste misure. Non è accettabile che studenti e studentesse vengano sradicati dal territorio in cui hanno la loro vita, in cui studiano e lavorano, con misure che li criminalizzano per aver semplicemente lottato per i loro diritti.

Solidarietà agli studenti colpiti dalla repressione!

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