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Quando il sindaco multò il campione F1. Simpatico racconto della “Mille Miglia” a Vaglia

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Quando il sindaco multò il campione F1. Simpatico racconto della “Mille Miglia” a Vaglia Quando il sindaco multò il campione F1. Simpatico racconto della “Mille Miglia” a Vaglia © n.c.
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Si è conclusa questa domenica la 34esima edizione della “Mille Miglia”, la lunga corsa di oltre 1800 km che vede sfrecciare ogni anno, su strade regolarmente aperte al traffico, affascinanti macchine d’epoca. L’evento ha cercato nel tempo di mantenere buona parte di quello che era il percorso originale, toccando oltre 250 comuni diversi, situando punto di partenza e di arrivo in Viale Venezia a Brescia ed arrivando, a metà competizione, fra le strade di Roma. Per questa edizione del 2016, dunque, l’evento si è diviso nelle tappe Brescia-Rimini, Rimini-Roma, Roma-Parma ed infine Parma-Brescia, al termine delle quali sono risultati vincitori Andrea Vesco e Andrea Guerini, alla guida di un’Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1931, classificati secondi all’edizione precedente. Molte sarebbero le cose da raccontare sulla competizione, e ma non solo riguardo l’edizione di questo anno. La storia stessa dell’evento meriterebbe di essere raccontata, anche solo per la sua presenza in fasi storiche distinte del nostro paese. Basti pensare che la prima edizione della corsa risale al 1927. E se potessimo interrogare quelle lamiere, che ancora oggi vibrano sorrette dalle 4 ruote a tutta velocità sull’asfalto, quante realtà differenti ci potrebbero narrare? Quante storie avrebbero da raccontare? Perché la “Mille Miglia” non è un evento qualunque, ma piuttosto un’iniziativa sportiva che aiuta a mantenere una memoria storica, capace di far rivivere, attraverso la sfilata di veicoli d’epoca, anni ormai passati e lontani, e capace di far tornare alla mente vecchi ricordi ed emozioni che ancora si legano a questa realtà. Proprio per questo riportiamo di seguito il racconto pubblicato da Leonardo Borchi, sindaco di Vaglia, che, prima di sedere a capo dell’amministrazione pubblica, ha ricoperto il ruolo di comandante della polizia municipale. Con il passaggio della corsa per le strade della sua città, il sindaco ritorna con la mente ad un momento in particolare e presenta ai lettori un simpatico “siparietto”, risalente ad una passata edizione dell’evento. Un racconto vivo ed ironico che lascia intuire le emozioni provate nel multare per eccesso di velocità un famoso campione di Formula 1. Ma lasciamo alle parole del primo cittadino il piacere di raccontare una storia fra le tante che si potrebbero narrare riguardo a questa storica competizione.

«La Mille Miglia è tornata sulle strade di Vaglia. Io ho preferito portare mio nipote a vedere sfrecciare le auto d'epoca (e qualche “stucco” al seguito di troppo) sui prati della Futa.  E' sempre una festa. Come lo è il 'manicomio' della MotoGp, che questo anno cade nello stesso fine settimana. Per me sono due manifestazioni legate ai miei trascorsi di comandante della polizia municipale. Ai pattuglioni con il rilevatore di velocità, le rincorse in moto di chi non si fermava all'alt, allo sciamare di ragazzini in motorino senza casco, che per scappare alla contravvenzione si tuffavano in stradine di campagna improbabili e finivano nei fossi........Ne avrei da raccontare di storie! Una per tutte. Quando le auto delle Mille Miglia passavano dal centro abitato di Vaglia, il più delle volte a forte velocità, imitate anche allora da qualche “stucco”, che coglieva l'occasione di intrufolarsi per pestare a fondo l'acceleratore. Rilevatore a monte, pattuglia di arresto a valle. A parte una sonora leticata con la comandante della Polstrada: “Lei come si permette di fermare la Mille Miglia!?”. “E lei come fa a permettere a queste macchine di violare il codice della strada, visto che la strada è aperta al transito ed è una gara di regolarità!?”. Lei rimontò in macchina grugnendo ed io annoverai un nemico in più. A parte questo: “Ferma la Mercedes! 96 (km/h)”. Mercedes 300SLR color argento: una favola. Nonostante, per la velocità, il tempo di intervallo tra il passaggio davanti al rilevatore ed il momento in cui mi si parò davanti, fosse strettissimo, il bolide si arrestò. “Parla italiano?” No. Ci si intende alla meno peggio in inglese. “License, please”. Il pilota si toglie il casco vintage a guscio di noce e molto rispettosamente mi porge la patente di guida. Tedesca: Jochen Mass.....Ex pilota di Formula Uno degli anni settanta. Sanzione pecuniaria, ritiro di patente. Sopraggiunge, nel frattempo, un'altra macchina dell'organizzazione, che si arresta dietro la Mercedes. Vi discende un uomo ben portante stretto in una tuta di pelle bianca da pilota, che sfoggia un sorriso accattivante. “ Sorry, he must continue the race. He is first! How much das he pay?”.......Fu così che quella volta feci un magnifico esemplare di verbale spurio, diciamo pure creativo. A nome di Jochen Mass, che di lì a poco ripartì, non potendo permettersi di accumulare troppo ritardo, ma consegnato al secondo pilota, che mi pagò sull'unghia la sanzione di diverse centinaia di migliaia di lire. Arrivo a compilare la ricevuta di pagamento. “Your name, please?” “Stirling Moss”. Ho conservato l'autografo, tanto più apprezzato quanto involontario. Augh.»

 

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