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Umberto Bianchini. Artista legato a doppio filo con il Mugello

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Umberto Bianchini. Artista legato a doppio filo con il Mugello Umberto Bianchini. Artista legato a doppio filo con il Mugello © n.c.
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Nella terza pagina culturale de “La Nazione” di domenica 6 gennaio 2013, a firma di Laura Tabegna,  leggendo di una mostra postuma di due noti artisti fiorentini recentemente scomparsi (Umberto Bianchini e Nino De Salvo), all’interno del Museo della Chiesa di San Sebastiano, nell’Oratorio dei Bini in via Romana, ci è balzato subito agli occhi il nome di uno dei due artisti: Umberto Bianchini. Infatti questo amico prima, grande artista poi, si era accattivato la simpatia e la grande stima dei centinaia di amanti d’arte di tutto il territorio mugellano per aver esposto, sia in mostre personali che collettive, fra gli anni ’70 e i primi anni ’80, alla Galleria d’Arte “La Medicea” (direttore Renzo Giovannini), riscuotendo sempre un particolare successo di pubblico e di critica. Le mostre di Bianchini nel Mugello erano davvero un evento, poichè la sua pittura garbata, gentile, con i suoi soffusi paesaggi o le figure segnatamente femminili davano un tocco di grazia, di pacatezza, agli occhi del visitatore. Umberto Bianchini stabilì poi un rapporto di grande amicizia con “ La Medicea” di Borgo San Lorenzo, la quale gli organizzò nel tempo alcune mostre personali in località di grande prestigio come la Galleria Malabranca di Orvieto, la Sala d’Arte Cremonese a Cremona, la Galleria d’Arte Baita di Madonna di Campiglio ed altri luoghi sul territorio nazionale, riscontrando sempre un grande successo. Bianchini, molto affabile e simpaticissimo, anche se la sua attività era concentrata in Firenze, non si si  dimenticò del Mugello e dei suoi vecchi amici e quando c’era un qualcosa di importante la sua figura era sempre presente; e non poteva esser diversamente. Poi la malattia, una brutta malattia (fu colpito da Alkzheimer), morendo immaturamente nel 2010, compianto da tutti. Questa mostra che il figlio Gianluca gli ha voluto dedicare unitamente al figlio dell’altro bravo artista Nino De Salvo, Roberto, denominata “ Le tele della memoria”, è la dimostrazione umana che il suo (loro) ricordo, è ancora nel cuore  nella mente di tutti coloro che gli hanno conosciuti, amati e stimati. Si leggono su La Nazione queste poche righe, molto significative del figlio, che  riportiamo: “ – Scusa babbo, scusa se mi sento così impotente  davanti a questa maledetta malattia, che ti rende come un bimbo e cui non riesco ad essere utile, come tu lo eri con me “. Ecco le parole che il figlio dedica alla memoria del babbo e in suo onore, con l’ amico De Salvo, hanno voluto allestire questa grande mostra (diciotto opere), il cui ricavato è stato devoluto all’Aima (Associazione Italiana Malattia Alzheimer), il cui emerito presidente il Signor Mario Matera ha denominato la mostra con uno struggente slogans: “ - non dimenticare chi dimentica -”; bellissimo. Un riverente ricordo del caro Umberto dalla terra mugellana che ha molto amato e un cordiale saluto a Gianluca Bianchini e Roberto De Salvo, per la pagina umana ed artistica che hanno voluto aprire nel ricordo dei loro padri. Foto  1 (in alto): Una pittura di Umberto Bianchini; “  Silenziose armonie” Foto 2 (qui sopra): 21 agosto 1993. Museo “Beato Angelico” di Vicchio di Mugello. Mostra postuma di Giovanni Malesci l’allievo prediletto di Giovanni Fattori. Umberto Bianchini in una simpatica immagine con la Signora Anna Allegranza vedova di Giovanni Malesci. (Foto A.Giovannini)   

 

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