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Fondazione Zeffirelli. Il fallimento di un progetto a lungo contestato

Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) e Tommaso Grassi (Firenze Città Aperta): "Fondazione Zeffirelli: tutto dal Comune, poco alla città, come detto nel 2017".

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facciata Fondazione Zeffirelli facciata Fondazione Zeffirelli © n.c.
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Ha fatto scalpore la notizia pubblicata alcuni giorni fa da Il Corriere Fiorentino dove si raccontava di come il complesso di Piazza San Firenze della Fondazione Zeffirelli sia di fatto un luogo deserto.
Una notizia che in realtà non stupisce nessuno; basta passare in quasiasi ora del giorno dal sagrato oppure all'interno del museo per rendersi conto del flop.
I tavolini che occupano il sagrato sono quasi sempre vuoti, così come il ristorante e la sala da tè interna tristi e solitari. Le mostre nelle bellissime sale che una vovlta occupavano le aule d'udienza del tribunale sono bellissime e polverose sempre chiuse a chiave.
E' il primo piano che testimonia in tutta la sua crudezza il fallimento di un progetto nato fra mille dubbi, discussioni, alzate di testa, minacce e rinvii. Il museo dedicato al grande Maestro del cinema fiorentino a 4 anni dalla sua apertura di fatto non è mai decollato e i visitatori che ogni giorno decidono di pagare 12 euro per visitarlo si contano sulle mani. 
Non che manchino le cose da vedere fra le oltre 250 opere del maestro, per gran parte bozzetti di scena, le centinaia di fotografie ed alcuni costumi indossati dalle dive in film e spettacoli teatrali.

Nell'articolo de Il Corriere Fiorentino si ipotizza che forse lo scarso successo del museo sia dovuto ad errori e pecche macroscopiche nell'allestimento, nella scelta delle opere e nella mancanza di una lettura precisa della storia umana e professionale di Franco Zeffirelli ma il fatto preoccupante è che siamo davanti a un progetto mai esploso.

Un anno fa lo stesso Corriiere intervistò il figlio e Presidente della Fondazione Pippo Zeffirelli e lui stesso raccontò che il Museo gli costava 250 mila euro all’anno (malgrado l’affitto ai minimi di legge da parte del Comune di 73 mila euro l’anno) e che con 12 biglietti staccati al giorno, senza sponsor e senza aiuti finirà che dovrò imballare tutto e trasferire il museo in America o in Russia.

"Prendere tutto dal Comune e dare poco o nulla alla città": questa la dichiarazione che aveva rilasciato Firenze Riparte a Sinistra nel 2017, in relazione alla concessione degli spazi alla Fondazione Zeffirelli, che gestisce un museo definito "deserto" sulla stampa.
"Spazi vuoti, dentro e sul sagrato, che evidenziano - sottolineano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune con Tommaso Grassi di Firenze Città Aperta - non il fallimento di un progetto ma la conferma di un'idea che aveva evidentemente poco a che fare con una città a misura di cittadinanza.
Dare la colpa alla pandemia è davvero assurdo, così come confidiamo non si voglia rispondere a questa situazione parlando di maggiore promozione o valorizzazione. Già in passato si è parlato di un biglietto a 8 euro o di inserire la struttura nella Firenze Card. È inevitabile chiederci se il piano economico presentato e approvato dal Comune sia da ritenere una farsa.

Temiamo che il Partito Democratico e gli altri gruppi consiliari non vorranno parlare di questo problema, anche perché nel 2020 Sinistra Progetto Comune è stato l'unica forza di Palazzo Vecchio a non votare una risoluzione con cui si è chiesto a MiBACT e Regione Toscana di erogare contributi alla Fondazione Zeffirelli per il Centro Internazionale delle arti e dello spettacolo.
Una realtà privata a cui si è riconosciuto un significativo aiuto economico sul canone abbattuto e che evidentemente gode di un chiaro sostegno politico che prescinde da un'idea di città adeguata alle esigenze del territorio.
Alla Giunta di oggi chiederemo
- concludono Bundu, Palagi e Grassi - se si intende continuare in questa direzione, con finanziamenti pubblici e sgravi a favore di un progetto che non funziona? Rinunciamo a un 60% di locazione e in più ci neghiamo spazi importanti: solo lo scorso anno è stato deliberato di aumentare da 120 a 200 i giorni in cui la Fondazione può usare la Sala della Musica, privando l'Amministrazione di ulteriori 80 giorni in cui poter programmare attività culturali pubbliche". 

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