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Passerella di San Donnino - Badia a Settimo, tempi lunghi

Gandola: “Previsto l'intervento del Ctu il 24 gennaio“

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Paolo Gandola davanti al ponte Paolo Gandola davanti al ponte © ufficio stampa
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“Si allungano i tempi per l’apertura della passerella ciclopedonale San Donnino - Badia a  Settimo a causa del contenzioso in essere da svariate settimane con la ditta che ha realizzato i lavori e che chiede di avere dalla città metropolitana circa 900mila euro”. 

Così si esprime   Paolo Gandola, consigliere metropolitano e capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio che nei giorni scorsi ha colloquiato con gli uffici metropolitani per comprendere come sia andata l’udienza dello scorso 12 gennaio. 

“Dagli uffici, spiega Gandola, ho saputo che il giudice ha ristretto le richieste avanzate dalla ditta concedendo un unico accertamento, chiedendo al Ctu di verificare se le opere realizzate  dall'impresa (in particolare opere provvisionali) siano da qualificare come apprestamenti di sicurezza o attrezzature. Ciò infatti determinerebbe o meno il diritto a maggiori compensi per l'impresa. Secondo gli uffici, aggiunge il consigliere, le opere provvisionali utilizzate       dall'impresa sono sostanzialmente ascrivibili ad attrezzature       funzionali alla realizzazione dell'opera e come tali rientrerebbero       nel prezzo offerto per l'appalto.  Adesso il CTU avvierà le operazioni peritali il prossimo 24 gennaio e, stante la rappresentata urgenza di concludere le lavorazioni,  il giudice ha  chiesto al Ctu che si parta proprio dall'accertamento dei luoghi così da poter poi procedere allo smontaggio dell'officina attualmente insistente su una parte dell'area destinata alle lavorazioni conclusive, senza attendere i 90 gg assegnati per il deposito della perizia conclusiva.
Ovviamente occorrerà poi vedere quali saranno le reazioni dell’impresa e se questa opporrà ulteriori pretesti. Una vicenda davvero kafkiana che sta bloccando oramai da un mese l’apertura della passerella i cui lavori sono praticamente conclusi. 

Intanto, aggiunge ancora Gandola, la stazione  ferroviarie di San Donnino si appresta a cambiare nome in “San Donnino Badia” nonostante sia fortemente sottodimensionata fermando appena 10 treni al giorno che da San Donnino arrivano a Firenze. Per questo, commenta il consigliere metropolitano, ho già presentato una nuova interrogazione per il prossimo consiglio comunale. Aldilà delle chiacchiere e dei buoni propositi occorre attivarsi in modo forte e coeso per chiedere un potenziamento della stazione, anche prevedendo l’arrivo dei treni solo alla fermata di Firenze Porta a Prato, visto il cronico congestionamento dei treni di cui soffre la stazione centrale a causa del nodo dell’alta velocità. La stazione di Donnino potrà diventare in futuro anche fermata per i tanti cicloamatori fiorentini che vorranno raggiungere la Piana e il prosieguo della ciclabile dell'Arno, nonché punto di accesso al Parco Chico Mendes ma per far questo serve il forte intervento dell’amministrazione comunale di Campi Bisenzio e Scandicci altrimenti quella passerella, tanto attesa dalla comunità, rischierà di essere un’opera davvero poco utile”. 

 

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