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In Toscana aumenta la richiesta di cuochi e camerieri

La difficoltà nel reperire personale più o meno specializzato per il settore della ristorazione fa crescere la domanda di camerieri, chef e altre figure professionali addette alla sala e alla cucina.

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Camerieri Camerieri © Petr Sevcovic
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Se già nel 2021 si iniziavano a intravvedere i primi segnali di ripresa da un punto di vista economico e occupazionale, i primi mesi del 2022 sembrano confermare il trend positivo. Trainata dal settore del turismo e della ristorazione, la Toscana si sta progressivamente riprendendo dalla crisi causata dalla pandemia di coronavirus.

Uno studio condotto a fine marzo dalla Camera di Commercio evidenzia infatti un aumento della domanda di lavoro da parte delle imprese regionali, e in particolari di quelle attive nel settore dei servizi. Per fare un esempio, guardando soltanto alla città di Pisa, si vedrà che nel mese di marzo di quest’anno si stimava una crescita degli occupati di oltre 300 unità rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.

Dall’indagine citata in apertura si evince che la ripartenza dell’occupazione appare più visibile se si osserva l’andamento delle assunzioni in alcuni settori specifici. Gran parte dell’aumento dei posti di lavoro è infatti riconducibile al comparto del turismo, della ristorazione e dell’ospitalità. Stando così le cose, il mondo dell’Ho.Re.Ca. offre oggi numerose opportunità per chi è attivamente alla ricerca di un nuovo impiego.

Sarà sufficiente consultare la bacheca di camerieri.it, vero e proprio punto di incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro nel settore, per visualizzare annunci di lavoro come cameriere, cuoco, sommelier, pasticciere e simili in tutta la Toscana. Queste figure, al momento, sono molto ricercate a fronte di una crescente difficoltà nel reperirle. Chi è disponibile a impegnarsi in sala o in cucina avrà quindi occasione di trovare velocemente un impiego.

A completamento dell’informazione data, è importante sottolineare che la recente crescita delle assunzioni è sostenuta principalmente dall’attivazione di contratti a tempo determinato. A più del 75% delle persone assunte nel mese di marzo è stato infatti proposto un contratto a termine, mentre le restanti sono state inquadrate tramite contratti a tempo indeterminato o di apprendistato.

Il boom di occupati a tempo determinato rispecchia le esigenze del mercato attuale, sempre più orientato verso forze di occupazione dinamiche e flessibili. Ciò è ancora più evidente in un comparto a forte vocazione stagionale come quello del turismo, dove i picchi di lavoro si alternano ai periodi di calo fisiologico dell’attività.

 

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